Sono state tra le ottocento e le mille, secondo la Questura di Trento, le persone che hanno preso parte alla manifestazione animalista contro la gestione degli orsi in Trentino organizzata dalla campagna Stop Casteller e partita da piazza Dante, a Trento. I manifestanti, arrivati da tutta Italia, hanno sfilato pacificamente per le vie di un centro storico blindato dalle forze dell’ordine, esprimendo forte sdegno e preoccupazione per la strage di orsi in atto in Trentino – ultima vittima l’orso M90 solo pochi giorni fa – e in totale opposizione alla giunta provinciale e alla legge “ammazza-orsi”, che prevede l’uccisione di 4 cuccioli e 4 orsi adulti all’anno. “Il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti continua a buttare benzina sul fuoco, alimentando la comprensibile paura delle persone, per realizzare un obiettivo che era manifesto fin dagli albori della sua carriera politica: sbarazzarsi degli orsi in Trentino causando una nuova estinzione”, hanno affermato gli attivisti di Stop Casteller.
LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI SONO SCESE IN STRADA PER TRENTO PACIFICAMENTE
Alla manifestazione hanno aderito le principali associazioni: Lav, Lac, Lndc Animal Protection, Leal, Ena, AnimaLiberAction, Ribellione Animale e Bearsandothers. Nel mirino dei manifestanti, oltre al governatore della Provincia di Trento, anche Ispra. “Ancora più deplorevole – hanno detto – è l’operato di Piero Genovesi di Ispra, le cui mani sporche di sangue dovrebbero solo firmare la sua lettera di dimissioni: responsabile del Servizio fauna selvatica dell’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, costui avrebbe dovuto difendere gli orsi invece della poltrona su cui siede”. Gli attivisti hanno espresso infine grande rabbia e indignazione per la conferma arrivata oggi di quanto da mesi già avevano intuito. “L’orsa Fiona-F36 e l’orso Johnny-MJ5, rinvenuti senza vita in autunno, sono stati assassinati: lei fucilata, lui avvelenato”.
I DUBBI DEGLI ATTIVISTI SULLA MORTE DI MJ5 E DI F36 E SUL DESTINO DEL SUO CUCCIOLO
E hanno aggiunto: “Che fine ha fatto il cucciolo che accompagnava Fiona? Il Corpo Forestale del Trentino che fa? Non vede, non sente, non parla”. La polizia di Stato ha assicurato che i manifestanti, che sono passati anche da piazza Venezia, non interferissero che la commemorazione per le vittime delle foibe che si stava svolgendo in Largo Pigarelli. Sono in corso indagini da parte della Digos della Questura di Trento e della polizia cibernetica per risalire all’identità di alcune decine di “hater” che, sui social, hanno scritto minacce, anche di morte, o ingiurie contro il presidente Fugatti per aver fatto abbattere l’orso M90. Le indagini saranno poi portate all’attenzione della Procura della Repubblica di Trento.
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