Il Papa è tornato a sottolineare il problema della denatalità in Italia. Nell’udienza ai pediatri ha ricordato che “l’Italia purtroppo è un Paese che invecchia: speriamo che si possa invertire la tendenza, creando condizioni favorevoli perché i giovani abbiano più fiducia e ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori”. Poi ha aggiunto: “Forse questo non dovrei dirlo ma lo dico: oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio”. “Il vostro compito – ha detto rivolto ai pediatri – è molto limitato ma cresce quello dei veterinari, e questo non è un buon segnale”.
INSORGONO I VETS: CANI E GATTI INDISPENSABILI, ANTIDOTO ALLA SOLITUDINE
I veterinari insorgono dopo le parole del Papa anche se, con una battuta, Zaccaria Di Taranto, a capo della Federazione Medici veterinari e vice segretario del Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica, cerca di sdrammatizzare: “Per noi è tutt’altro che un brutto segnale”. Ma poi diventa serio: “La società è cambiata, anche le esigenze, e cani e gatti oggi sono diventati ormai indispensabili. Specie nelle grandi città, dove regna l’anonimato, sono un antidoto alla solitudine”. Spiega Zaccaria: “Ormai in ogni famiglia, principalmente per le persone anziane, c’è un cane. E poi le esigenze sono notevolmente cambiate rispetto a tanti anni fa. C’è anche più cura nei confronti degli animali domestici. Le persone sono sempre più sole, l’animale da compagnia diventa indispensabile”, soprattutto nei condomini delle grandi città, “dove quasi non ci si saluta”.
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