Il numero di gatti infettati dal virus dell’influenza aviaria H5N1 in Polonia è salito a 28; a questi si aggiunge un caracal. 11 animali sono morti e per 14 è stata necessaria la soppressione. Al momento nessuna delle persone entrate in contatto con gli animali ha mostrato sintomi di infezione. Lo ha fatto sapere l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “In precedenza era stata segnalata un’infezione sporadica di gatti con A/H5N1, ma questa è la prima segnalazione di un numero elevato di gatti infetti in un’ampia area geografica all’interno di un paese”, spiega l’Oms. A oggi, le autorità sanitarie hanno analizzato i campioni di 46 gatti e 1 caracal, riscontrando la positività di 29 animali.
PER LE PERSONE CHE VIVONO O LAVORANO CON I GATTI IL RISCHIO VA DA BASSO A MODERATO
L’analisi genetica ha confermato che il ceppo di virus che ha infettato gli animali è molto simile a quello che recentemente ha causato focolai in uccelli selvatici e in allevamenti avicoli in Polonia. Resta sconosciuta, invece, la fonte del contagio. L’Oms non esclude nessuna ipotesi: “I gatti potrebbero avere avuto contatti diretti o indiretti con uccelli infetti o con i loro ambienti, mangiato uccelli infetti o cibo contaminato dal virus”. Attualmente, “il rischio di infezioni umane a seguito dell’esposizione a gatti infetti a livello nazionale è valutato basso per la popolazione generale e da basso a moderato per i proprietari di gatti e per coloro che sono esposti professionalmente a gatti con infezione da H5N1 (come i veterinari) senza l’uso di adeguati dispositivi di protezione”. (Ansa).
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