Roma, a Villa Pamphilj scatta l’operazione cinghiali: 8 catturati

Otto cinghiali narcotizzati e cinque ambientalisti identificati. E’ il bilancio ufficiale della movimentata operazione scattata all’interno di Villa Pamphilj, uno dei parchi più grandi di Roma, con 184 ettari di estensione. Una massiccia caccia al cinghiale scattata a metà mattinata davanti agli abituali frequentatori del parco che hanno visto, per la seconda volta in pochi giorni, sbarrare gli ingressi con l’obiettivo di ‘catturare” gli 11 cinghiali avvistati domenica scorsa. Dopo poco è entrato in azione il personale della Polizia metropolitana che si è occupato di narcotizzare gli animali utilizzando delle pistole ad hoc, dove viene collocata una fiala di narcotico. Gli animali sono stati quindi presi in carico dalla Asl. Le operazioni sono state “contrastate” dagli ambientalisti, per questo è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, e per la viabilità della polizia municipale. Al termine delle concitate proteste cinque ambientalisti sono stati identificati. L’organizzazione ambientalista la ‘Sfattoria degli Ultimi” sostiene che sono stati “catturati ed uccisi 11 cinghiali, tra cui 8 cuccioli”. A supporto della loro tesi un video che ritrae un cinghiale nel parcheggio antistante l’ingresso di piazza San Pancrazio. Nel video l’animale è immobile accanto ad una vettura, un vigile urbano lo copre con un telo di plastica per impedire le riprese e mette un piede sul corpo dell’animale per far aderire meglio la copertura, mentre gli ambientalisti urlano il loro dissenso lamentando che nessuno degli intervenuti indossa alcun dispositivo di biosicurezza “per la presunta famigerata Peste Suina Africana (Psa)”.

LA REAZIONE DEGLI ANIMALISTI ALLA “MATTANZA”

La Sfattoria degli ultimi – che si era proposta di effettuare il recupero in sicurezza degli esemplari presenti all’interno della Villa – già da alcuni giorni ha fatto partire una petizione on line per fermare quella che definisce “la mattanza dei cinghiali di Roma”. “Lo hanno rifatto! Caccia grossa oggi a Roma Villa Doria Pamphili! Asl, Regione Lazio, Città Metropolitana e Roma Capitale ancora una volta in azione in pieno centro a Roma. Ancora una volta sangue e morte” dice l’Associazione Gaia Animali & Ambiente. “Che dolore. I cuccioli erano terrorizzati. Non lo dimenticherò mai”, la testimonianza di una dei volontari dell’associazione. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) annuncia che il suo Ufficio legale è pronto a chiedere l’accesso agli atti per essere informati nel dettaglio sulle procedure seguite e sul destino degli animali.

SECONDO LE AUTORITA’ ROMANE “NESSUN ABBATTIMENTO”

L’assessore all’ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi lascia la parola al presidente del XII municipio Elio Tomassetti che spiega: è stato adottato “il protocollo della prefettura, siglato da Piantedosi” e puntualizza: “Non ci sono stati abbattimenti. Il protocollo prevede la narcotizzazione da parte dell’Asl. Dopodichè gli animali vengono portati, come accaduto in questo caso, in strutture specializzate dove si analizzano gli ungulati per capire se hanno contratto la peste suina. E da li’ si decide cosa fare'”. Sulla protesta degli attivisti della Sfattoria, il minisindaco non ha dubbi: ‘O noi difendiamo i contesti urbani, non uccidendo gli animali ma avendo la possibilità di narcotizzarli e portarli altrove, oppure avremo Roma invasa. Io, da presidente, tra il diritto di bambini e delle persone di camminare liberamente per la propria città’ e il diritto dei cinghiali di passeggiare per Villa Pamphilj, preferisco il primo’. E a passeggiare a Montespaccato, nella zona di Boccea, stamani c’era anche un nutrito branco di cinghiali (nella foto in alto), almeno 18, che ha lambito l’ufficio postale e alcune scuole in pieno orario di entrata dei bambini.

ALTRI 11 CASI DI PESTE SUINA TRA LIGURIA E PIEMONTE

E a proposito di peste suina, scoperti undici nuovi casi di Psa nella “zona rossa” tra Piemonte e Liguria. Li ha accertati, analizzando i campioni biologici di carcasse di cinghiali, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta. Il totale dell’inizio dell’emergenza, dichiarata alla fine del dicembre 2021, diventano così 263, di cui 171 in Piemonte e 92 in Liguria. Dei nuovi casi 8 riguardano la provincia di Alessandria, a Francavilla Bisio, Grognardo, Montaldo Bormida, Ponzone, Silvano d’Orba e Trisobbio. Salgono a 51 i Comuni in cui è stato osservato almeno un caso di Peste Suina Africana. In Liguria 3 nuovi casi sono stati identificati in provincia di Savona a Sassello, dove il totale da quando è iniziata l’emergenza sale a 7.

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AGGIORNAMENTO DEL 19 GENNAIO 2023 – LA DENUNCIA DELLA SFATTORIA: “A VILLA PAMPHILJ UNA STRAGE”

“Mattanza di cinghiali senza legge e senza pietà ieri a Villa Pamphili. E oggi la scena si sta per ripetere a via Taverna”. Lo denuncia la Sfattoria, l’associazione romana nota per aver vinto al Tar la battaglia per evitare l’abbattimento dei suidi ospitati nella sede alle porte di Roma. “Tre mamme in lattazione e 8 cuccioli ammazzati, questo è il conto tragico della giornata della ferocia a Villa Pamphili. – si legge in una nota – Dopo due anni dalla strage fatta nei giardini di cava Aurelia, davanti alle famiglie in lacrime, che ci è costato lo sdegno internazionale, nulla è stato imparato, anzi, l’orrore si è ripetuto amplificato. Eppure questo autunno la Sfattoria degli Ultimi ha vinto una battaglia di etica e civiltà, riconosciuta dai giudici del Tar come esempio e modello a cui riferirsi. Invece si è voluto agire in modo intenzionalmente crudele, malevolo e senza i requisiti minimi di competenza. La Sfattoria degli Ultimi, infatti, aveva dato piena disponibilità alla risoluzione della questione cinghiali inurbati, proponendo una soluzione a costo zero e in piena osservanza delle norme di biosicurezza. Con una richiesta formale protocollata l’8 dicembre 2022, indirizzata a Regione e Comune di Roma Capitale, la Sfattoria degli Ultimi, riconosciuta come Associazione per la tutela della fauna selvatica in condizione di criticità, ha proposto la piena collaborazione per il prelievo, la stabulazione e il mantenimento a vita dei cinghiali inurbati di Roma, forte anche della competenza sviluppata sul campo. Invece, contravvenendo alla legge, che prevede l’abbattimento estrema ratio dopo che tutte le soluzioni incruente si sono rivelate inefficaci, si è proceduto ad abbattere sul posto 3 mamme e 8 cuccioli. Questi sono reati contro la Costituzione, che con la riforma del suo articolo 9 garantisce la vita e a tutela degli animali. Dice Paola Samaritani, presidente dell’associazione la Sfattoria degli Ultimi: “È inaccettabile la propaganda che diffonde informazioni false, in cui si dice che i cinghiali vengono solo sedati per essere trasferiti e non uccisi, questo è un inganno istituzionale ai danni dei cittadini che vorrebbero soluzioni non cruente e anche un danno alla loro sensibilità”. (Ansa)

Su 24zampe:Il Piemonte istituisce il “Tavolo per il benessere degli animali da compagnia”

  • Alessandra Ballerini |

    Pienamente d’accordo. Nessuna uccisione ma tutela in ambiente adatto. Questo andrebbe fatto e non uccidere animali ai quali rubiamo lo spazio vitale

  • Dario |

    È proprio vero, Secondo la cricca giornalistica italiana il vero problema dell’Italia, paese maraviglioso, sono gli ambientalisti e gli animalisti, ma poi mi domando, come non essere animalisti in quanto noi stessi animali?

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