Affrontare il tema della coesistenza del lupo con gli altri grandi carnivori a partire da una modifica delle specie protette nella Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e nella direttiva Ue ‘Habitat’ del 1992. E’ la richiesta sollevata da Lega e Fratelli d’Italia durante una conferenza organizzata al Parlamento europeo dal deputato leghista Alessandro Panza. “La direttiva ‘Habitat’ del 1992 è stata un successo per la conservazione della specie, ma con l’allargamento della comunità europea sono caduti i confini anche per il lupo, che intanto si è spostato verso il territorio dei Paesi fondatori”, ha osservato l’eurodeputato della Suedtiroler Volkspartei, Herbert Dorfmann, sottolineando la necessità, condivisa dai colleghi di Lega e FdI, di “una riflessione seria” sulla possibilità di rimuovere il lupo dalle specie per cui si adottano misure di rigorosa tutela, e di inserirlo tra quelle sottoposte a opportune misure di gestione.
RIMUOVERE IL LUPO DALLE SPECIE PER LE QUALI ADOTTARE UNA TUTELA RIGOROSA
Il problema acuisce il conflitto sociale, ha osservato il faunista Enrico Merli, che ha presentato le evidenze più recenti sull’impatto del ripopolamento della specie. “Ogni strategia legata alla sana coesistenza del lupo con le altre specie selvatiche e con l’uomo deve essere contestualizzata e finanziata opportunamente”, ha affermato Merli, indirizzando alla politica una richiesta ben precisa: dotare gli esperti e gli enti interessati di strumenti efficaci per non acutizzare il conflitto sociale. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO: CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA LEGA, FDI SOLO OSPITE
Ricevo dall’ufficio stampa della Lega al Parlamento europeo e pubblico:
CS -“Il Lupo: Rischi ed Opportunità nella coabitazione dei grandi carnivori”, se ne è parlato oggi a Bruxelles in un evento organizzato dall’eurodeputato della Lega Alessandro Panza.
Lo scopo è stato quello di affrontare le tematiche legate al crescente numero di lupi nelle aree montane e rurali europee con relatori l’europarlamentare Franc Bogovic (PPE), Herbert Dorfmann (PPE) e il faunista Enrico Merli.
“La presenza del lupo si sta facendo sempre più intensa in diverse regioni europee, dal Verbano – Cusio – Ossola alla Galizia alla Polonia, pertanto è indispensabile che l’Unione Europea sviluppi urgentemente un approccio coordinato per supportare quegli Stati, come l’Italia, che più di altri sono colpiti dal fenomeno. I lupi censiti in questo momento in Europa sono almeno 21.500, a testimonianza del successo della Direttiva Habitat che trent’anni fa nasceva per proteggerli e in cui sono stati inseriti come specie a rischio. Oggi, dopo trent’anni dall’adozione di questa misura, sono subentrati altri tipi di problemi, come la convivenza con le popolazioni locali, soprattutto per chi svolga attività di allevamento e di pastorizia nelle regioni montane alpine e nelle aree rurali del continente.
Di questo e di quali possano essere le prospettive, si è discusso oggi con i colleghi del Partito Popolare, il faunista Enrico Merli ci ha fornito dati scientifici su cui lavorare per approfondire la tematica, sicuramente un punto fondamentale emerso, che anche il professor Merli ha tenuto a ribadire, è quello per cui compito degli scienziati sia l’analisi dei dati, ma poi compito e onere della politica e delle amministrazioni trovare le soluzioni. Troppo spesso abbiamo invece sovrapposizioni di competenze che non contribuiscono a dare risposte concrete ai cittadini. E’ indispensabile e prioritario trovare un punto di equilibrio per la gestione del territorio, della biodiversità e per la stessa salvaguardia della razza; non dimentichiamo che la presenza incontrollata del lupo può dar vita al fenomeno dell’ibridazione, che mette a rischio il patrimonio genetico di quel “canis lupus” che è tornato a frequentare le nostre montagne e che potrebbe disperdersi. Quindi, per la stessa salvaguardia del lupo, è importante avere un piano di gestione. Soprattutto serve che la Commissione comprenda che non bisogna intervenire solo a livello europeo ma anche e soprattutto a livello locale, a partire da Bruxelles passando dagli Stati Membri e dai governi locali, serve la possibilità di intervenire tempestivamente, in maniera chirurgica. La risposta al problema non è la caccia indiscriminata al lupo, ma affrontare il tema in modo empirico e pragmatico, senza ideologia; penso agli amici elvetici che stanno mettendo in campo un piano di gestione del lupo fatto con numeri e concretezza. Questa è la strada da seguire in Europa e in Italia. L’incontro di oggi ha consentito uno scambio di opinioni anche a seguito delle tante segnalazioni giunte in merito a questo argomento. E’ giusto dare voce a chi vive il disagio che questa situazione sta creando ed aprire il dibattito circa le diverse soluzioni e misure adottate da alcuni Stati Membri, esplorando le possibili azioni da intraprendere per una gestione efficace del lupo e del contesto in cui è inserito”.
Così in una nota l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile per le politiche delle aree montane della Lega.
Su 24zampe: L’Europarlamento riduce la protezione per i lupi, per il Wwf è un errore