Animalisti alla Regione Toscana: non sparate ai mufloni del Giglio

AGGIORNAMENTO DEL 8 NOVEMBRE 2022 – ONG ANIMALISTE DENUNCIANO L’ENTE PARCO

Associazioni ambientaliste hanno denunciato alla procura di Grosseto, per disastro ambientale, l’ente Parco dell’Arcipelago toscano in relazione al progetto di eradicazione dei mufloni presenti all’Isola del Giglio (Grosseto). Chiesto anche il sequestro di tutti gli esemplari ancora presenti sull’isola. A promuovere l’azione giudiziaria l’associazione Vitadacani della Rete dei Santuari di Animali liberi e il Centro di Recupero Ricci la Ninna i cui attivisti “da oltre un mese – si ricorda – stanno presidiando il territorio per impedire ai cacciatori, autorizzati da una delibera della Regione firmata dal presidente della Toscana Eugenio Giani, di sterminare i mufloni nella parte dell’isola che non è Parco dell’Arcipelago toscano”. Tramite un progetto Life dell’Ue, ‘LetsGo Giglio’, si ricorda, l’ente Parco “insieme a una società fiorentina di eradicazione, la Nemo, e il dipartimento di biologia dell’Università di Firenze, hanno ricevuto 378.925 euro per abbattere i pochi mufloni presenti sull’isola del Giglio, che furono introdotti già negli anni ’50 ai fini di conservare e ripopolare la specie. Nell’ottobre 2021, di fronte a una forte opposizione dei cittadini e delle associazioni, l’ente Parco aveva accettato di catturare e traslocare i mufloni dell’isola in vari rifugi sparsi per l’Italia. Dai dati recentemente rilasciati dall’ente Parco, però, risulterebbero morti, proprio a causa delle catture e delle traslocazioni, almeno 9 mufloni dei circa 40 catturati tra il 2021 e oggi. A peggiorare la situazione, nel mese di luglio di quest’anno, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha emesso una delibera che permetterebbe ai cacciatori di abbattere ben 37 dei circa 40 mufloni stimati oggi vivere al Giglio, traducendo così la delibera in una vera e propria condanna a morte per gli animali”. (Ansa)

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POST DEL 29 OTTOBRE 2022

“Revocare il provvedimento, e tutti gli atti conseguenti, aventi ad oggetto l’abbattimento dei mufloni dell’isola del Giglio, provvedendo all’adozione di misure di contenimento alternative valide e non cruente, capaci di tutelare la vita di altre specie, nel rispetto dei principi di cui alla normativa comunitaria, della Carta Costituzionale e dell’opinione pubblica, nettamente schierata per la tutela di questa specie”. Lo chiedono, riporta una nota, la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (Leidaa) e l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in una diffida indirizzata al presidente della Regione Toscana, che dall’inizio del mese autorizza l’abbattimento dei mufloni, a quello della Provincia di Grosseto, al sindaco del Giglio e ovviamente all’Ente Parco Arcipelago toscano, promotore del progetto di eradicazione del muflone – considerato “specie invasiva” – dal Giglio.

L’ACCORDO ERA PER LA CATTURA, LA STERILIZZAZIONE E IL TRASFERIMENTO DEGLI ANIMALI

Il ‘Piano di prelievo del muflone 2022-2023’, “approvato dalla giunta regionale toscana, consente di sparare fino al 15 marzo prossimo, senza distinzioni di sesso e di età”, ricordano e “a seguito di rimostranze da parte di cittadini e associazioni protezionistiche, l’Ente Parco aveva accettato di sospendere gli abbattimenti procedendo alla cattura degli animali per il loro trasferimento e sterilizzazione fuori dall’isola, in luoghi protetti, ma di tutto questo, a distanza di quasi un anno, nonostante anche l’impegno espressamente assunto dall’Ente in sedi pubbliche parlamentari, non eÌ€ seguito alcun aggiornamento, non sono stati forniti dati relativi alle modalitaÌ€ di cattura e trasferimento dei mufloni dell’isola del Giglio e al monitoraggio degli esemplari ancora presenti: in altre parole, non si eÌ€ avuto piuÌ€ alcun riscontro delle attivitaÌ€ o, comunque, dei tentativi idonei ad applicare in primis dei metodi alternativi incruenti all’abbattimento degli ultimi esemplari rimasti”. (Ansa)

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  • Adria |

    Non uccidete i mufloni del giglio

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