La Spezia divisa da 9 cinghiali chiusi nel parco: sopprimerli o liberarli?

Nove cinghiali, due scrofe con i loro cuccioli, da cinque giorni sono chiusi nel parco comunale della Maggiolina alla Spezia. Martedì mattina gli ungulati sono stati notati passeggiare nei pressi della zona verde. Per evitare rischi, per loro e per il traffico cittadino, sono stati chiusi all’interno del parco. Ma da lì, però, non se ne sono più andati. Questo per una situazione di impasse che si è creata e che contrappone da una parte la norma regionale e dall’altra l’ordinanza voluta dal sindaco della Spezia. Secondo la legge regionale gli animali dovrebbero essere addormentati e poi soppressi. Questo in virtù anche del rischio peste suina che ha interessato alcune zone della Liguria, anche se non attualmente lo Spezzino. Ma il sindaco Pierluigi Peracchini ha firmato un’ordinanza con cui impone che gli ungulati vengano portati via ma rilasciati in una zona sicura, senza alcun abbattimento. In sostanza la Regione, che ha competenza sui selvatici, non può intervenire in un parco comunale.

LAV: NON PERMETTEREMO CHE VENGANO UCCISI

Da Lav “nessuna legittimazione all’azione cruenta o al sequestro può derivare dalla presenza della peste suina, poiché il territorio interessato non risulta compreso nell’area infetta, ciò significa che un’eventuale misura di prevenzione o controllo cruenta nei confronti di questo nucleo di cinghiali deve ritenersi assolutamente illegittima. Non permetteremo che questi animali, attirati in zone antropizzate dal continuo ridursi delle zone selvatiche e dall’elevata disponibilità di rifiuti che di fatto sono una dispensa a cielo aperto, vengano uccisi. Non hanno commesso nessun reato, non hanno superato alcun limite invalicabile. Abbiamo già inviato una nota formale al prefetto e al sindaco della Spezia, al Presidente della Regione Liguria e alla Asl competente con la quale chiediamo che venga disposta l’immediata reimmissione in libertà. Monitoreremo la situazione fino ad epilogo positivo della vicenda”.

ARRESTATA UNA ANIMALISTA: CERCAVA DI LIBERARE GLI ANIMALI

Intanto i cinghiali restano all’interno del parco della Maggiolina, accuditi da associazioni animaliste che presidiano la zona “a tutela degli animali”, spiegano. Molti cittadini hanno portato frutta e verdura fresca, oltre a tinozze d’acqua. Una animalista è stata arrestata per aver rotto con un martello un lucchetto dei cancelli del parco e per aver fatto resistenza alle forze dell’ordine: voleva far uscire i cinghiali. La città, intanto, si è divisa tra chi denuncia danni e disagi determinati dalla presenza dei cinghiali e chi invece vorrebbe salvarli. Tra le proteste, quelle dei gestori del parco giochi interno all’area verde che a causa della chiusura stanno subendo importanti perdite economiche. Altri protestano perché vogliono tornare a ‘vivere’ il parco. L’ultimo capitolo di questa vicenda è un giallo che si è consumato in queste ore: il ritrovamento della carcassa di un cucciolo di cinghiale all’interno del parco. Nessun ungulato mancherebbe all’appello e per questo la presenza di quella carcassa è un “giallo”. Forse è stato introdotto già morto da qualcuno, magari per protesta. O era già morto per cause naturali prima del conteggio iniziale. I veterinari Asl cercano la risposta.

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  • Dario |

    Animali: figli di un DIO minore nelle mani di un DIO superiore…
    Penso che DIO appena fatta la nostra conoscenza se ne sia andato via…

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