Fulco Pratesi (Wwf): “Sparare ai cinghiali non è la soluzione, catturiamoli”

Le regioni ieri hanno chiesto un intervento urgente del governo in merito all’emergenza cinghiali. Un’emergenza che, come riportato dagli assessori all’agricoltura, è da affrontare nell’immediato sia per quel che riguarda l’impatto sul settore agricolo sia per la salute dei cittadini. “Chiediamo in particolare un allargamento di due mesi della stagione venatoria e strumenti di contenimento dei cinghiali“, ha detto Federico Caner, assessore all’agricoltura della regione Veneto, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, a margine del punto stampa tenutosi a Roma sull’emergenza cinghiali.

 
PER PRATESI SPARARE NON SERVE, VANNO CATTURATI IN MASSA

“I cacciatori sono i veri responsabili di questo immenso numero di cinghiali perché sono stati loro ad averli spesso introdotti in Italia, soprattutto dall’Ungheria. Questi ungulati, in numeri così grandi, costituiscono un’emergenza perché fanno danni all’agricoltura e sono di troppo per il nostro ecosistema italiano, una volta non ce n’erano così tanti. Sparare però non è la soluzione. Si possono catturare in massa, come facciamo nelle nostre oasi Wwf, e poi selezionarli: caso per caso si deve decidere se destinarli al consumo diretto, se abbatterli in forma eutanasica, cioè senza causare sofferenza agli animali catturati, o se destinarli ad altre aree dedicate alla caccia”. Lo dice Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del Wwf Italia, commentando l’allarme lanciato ieri dagli assessori all’agricoltura di tutte le Regioni sui danni provocati dalla presenza sempre più numerosa di cinghiali in Italia.

Nelle foto cinghiali in cerca di acqua nel letto asciutto del torrente Bisagno, a inizio luglio 2022 (ph. Luca Zennaro/Ansa)

ARCICACCIA PRONTA “A DARE UNA MANO ALLA NAZIONE”

L’incontro di ieri degli assessori all’agricoltura contro i cinghiali va nella giusta direzione. Non possiamo sottrarci a dare una mano alla nazione. Noi collaboriamo costantemente con le Regioni e ora aspettiamo che il Parlamento modifichi la legge 157 del 1992. L’allargamento del calendario venatorio però non basta: serve una gestione complessiva del territorio, delle zone protette e bisogna tenere pulite le aree urbane. Noi non vogliamo lo scontro con gli animalisti e rispettiamo le regole che le istituzioni ci danno”. Lo dice Christian Maffei, presidente di Arci Caccia. “Il bosco – prosegue – sta aumentando moltissimo nel nostro Paese e, di conseguenza, anche i cinghiali. Questi animali sono infatti favoriti dal cambiamento del paesaggio e dell’ambiente: l’uomo sta abbandonando la media collina e i cinghiali ne approfittano. Da sola la caccia popolare non basta, ne serve una selettiva che colpisca i cuccioli e gli esemplari più giovani e poi servono squadre di cacciatori per migliaia e migliaia di abbattimenti ogni anno. Da sola la caccia popolare non basta, ne serve una selettiva che colpisca i cuccioli e gli esemplari più giovani e poi servono squadre di cacciatori per migliaia e migliaia di abbattimenti ogni anno. Bisogna anche introdurre elementi di gestione nei parchi: Roma è circondata da aree protette e questo comporta che da 50 anni la pressione venatoria su questi animali sia minima”.

  • Guido Minciotti |

    (Uh quante ne ho sentite: minchiotti a genova, pinciotti a padova, minchio a milano…)

  • Dario |

    Mi son perso! Ti chiamavano cosi come?

  • Guido Minciotti |

    Anche alle elementari mi chiamavano così. Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Dario |

    …”Ma tu mi insegni che siamo il male assoluto, di che ci stupiamo?…”
    Infatti non mi stupisco, penso che sia purtroppo cosi. E non basta una schiera di “giusti” (non ne faccio parte) ad ASSOLVERCI.

  • Dario |

    Comunque Davide Elude il problema non sono i cinghiali a distruggere la terra. E qui mi fermo per rispetto a Guido.

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