Siccità, caldo, guerra: a rischio la produzione di alimenti animali

Senza precipitazioni rischiano di dimezzare i raccolti nazionali di foraggio e mais destinati all’alimentazione degli animali di cui l’Italia è peraltro fortemente deficitaria. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti dell’aggravarsi della situazione di emergenza idrica visto che per la prossima settimana non si prevedono precipitazioni ma da metà luglio si delinea al contrario una nuova eccezionale ondata di caldo sull’Italia con punte di 40 gradi anche in Val Padana dove si concentra un terzo della produzione agricola nazionale e circa la metà degli allevamenti dai quali nascono formaggi e salumi di eccellenza Made in Italy.

LE CAVALLETTE HANNO DEVASTATO QUASI 40MILA ETTARI DI CAMPI

L’Italia è già costretta ad importare circa la metà del mais per l’alimentazione animale dall’estero in un contesto di forti tensioni internazionali ma la situazione – sottolinea la Coldiretti – sta avendo un impatto devastante sull’insieme delle produzioni nazionali per le quali si prevedono cali che vanno in media a livello nazionale dal 30% per i raccolti di riso al 15% per il grano ma si riduce del 20% la produzione di latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso. Nelle aree più colpite sta bruciando la frutta nei campi e sugli alberi con perdite fino al 15% mentre mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po si allargano le zone di “acqua morta” con la perdita del 20% di cozze e vongole e gli assalti di insetti e cavallette solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi. (Ansa)

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