Trentino, 1-2mila cervi nel Parco Stelvio: troppi, via ai “prelievi”

Mitigare e ridurre gli squilibri ecologici causati dai cervi presenti all’interno dei confini del settore trentino del Parco nazionale dello Stelvio nell’arco di cinque anni, per ridurre la perdita di biodiversità determinata dall’elevata densità della popolazione animale. È questo – informa una nota – l’obiettivo del “Piano di conservazione e gestione del cervo nel Parco nazionale dello Stelvio-Trentino 2022-26”, che la Giunta provinciale di Trento ha condiviso con il Comitato provinciale di coordinamento e indirizzo del parco. Il piano prevede una riduzione della densità del cervo mediante prelievi. Il piano prevede nei primi due anni un prelievo in controllo sperimentale di circa 100-180 cervi all’anno, che verrà realizzato con la collaborazione dell’Associazione cacciatori trentini e sotto il coordinamento e il controllo del parco e del Corpo forestale trentino.

L’IMPATTO DELLA FAUNA SUL PATRIMONIO FORESTALE

Attualmente sono stimati tra i 1.000 e i 2.000 esemplari nel periodo estivo e autunnale, che comportano un carico da morso per brucamento sul patrimonio forestale, la riduzione dello strato arbustivo e del sottobosco, impatti sui prati a sfalcio e fenomeni di competizione con il camoscio e il capriolo (diminuiti in numero). Nel piano, che verrà presente agli enti locali e alle realtà dell’area territoriale interessata, vengono definite le azioni da realizzare sulla base del lavoro di monitoraggio scientifico svolto dal settore trentino del parco, in coordinamento con il settore altoatesino e lombardo. I primi incontri si sono tenuti in val di Peio e in val di Rabbi. (Ansa)

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  • Dario |

    Ci manca l’umiltà per renderci conto di non essere il centro ma parte della circonferenza

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