AGGIORNAMENTO DEL 3 MAGGIO 2022 – RISSA SFIORATA ALLA CARRESE DI URURI
Oltre 7mila presenze, con migliaia di persone arrivate da tutta la regione e anche dal vicino Abruzzo e dalla Puglia, oggi a Ururi in provincia di Campobasso per la seconda Corsa dei carri trainati dai buoi della stagione delle Carresi bassomolisane. Una competizione, nel paese di 2.500 abitanti, che ha visto trionfare Il Carro dei Giovani, caratterizzato dai colori biancocelesti, arrivato primo al traguardo nel centro urbano, in via Commerciale. La gara si è svolta su un percorso di circa 3 km e mezzo ed è stata segnata da sorprese e sorpassi. Qualche momento di tensione all’arrivo, dove il carro vincitore è arrivato contestualmente ai cavalieri dei carro avversario, quello dei Giovanotti, per una contestazione che ha rischiato di accendere una rissa fra le tifoserie. La lite di piazza non è degenerata per il tempestivo intervento della polizia, che ha sedato gli animi. Un primo colpo di scena era già arrivato a ora di pranzo, durante la benedizione degli animali in lingua arbereshe, ancora parlata dalla minoranza albanese di Ururi, quando è stata ufficializzata l’esclusione dalla gara del terzo carro, quello dei Fedayn, i gialloverdi, che non hanno potuto prendere parte alla corsa perché i buoi arrivati dalla Calabria sono stati trattenuti a Chieuti (Foggia) dove si svolge l’unica Carrese della Puglia, per un censimento relativo al rischio di brucellosi degli allevamenti bovini. È stata il sindaco di Ururi Laura Greco a confermarlo. L’ultima edizione della Carrese di Ururi si è corsa nel 2019 della stata vinta dai Giovanotti, anche in questo caso dopo un sorpasso spettacolare. Per il paese a minoranza albanese è una tradizione radicata, che puntualmente richiama nella località migliaia di persone. L’edizione 2022, seguita anche dai massimi rappresentanti istituzionali della Regione, non ha deluso le aspettative di pubblico. (LaPresse)
+++
POST DEL 27 APRILE 2022
Il giudice del Tribunale di Larino, Campobasso, ha dichiarato oggi la prescrizione per i reati relativi alle Carresi 2014, l’edizione di quell’anno delle tradizionali corse dei carri trainati da buoi. Reati relativi a presunti maltrattamenti degli animali. “È stata posta la parola fine al processo che vedeva alla sbarra 29 imputati tra i quali i sindaci dell’epoca dei comuni di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone, i componenti delle commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli e i responsabili delle associazioni dei carristi” dichiara l’avvocato Antonio De Michele, precisando che il giudice “ha ritenuto che il dibattimento non dovesse nemmeno essere aperto e che non dovesse iniziare alcun processo”. “Le Carresi Del Basso Molise non rappresentano condotte penalmente rilevanti” aggiunge il legale Danilo Leva, confermando la pietra tombale del giudice sulle indagini che portarono al sequestro delle stalle e a un processo penale. “Tutti i reati – aggiunge l’avvocato Leva – sono estinti per intervenuta prescrizione, e credo sia un’ottima notizia per le comunità di San Martino, Ururi e Portocannone alla vigilia della edizione 2022 delle Carresi”.
RESTA IN PIEDI UNO STRALCIO DEL PROCEDIMENTO PER DOPING AGLI ANIMALI
L’inchiesta fece molto discutere il Molise e conquistò anche le cronache nazionali dopo il blitz della procura della Repubblica con il sequestro delle stalle risalente al 25 Aprile 2015. L’indagine era partita da una denuncia dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che questa mattina non ha potuto costituirsi in giudizio come parte civile, e che aveva anche raccolto e consegnato agli investigatori materiale video per comprovare presunti maltrattamenti subiti dai buoi e dai cavalli. Tra le persone rinviate a giudizio i sindaci in carica nei tre Comuni interessati dalle tradizionali corse dei carri, oltre ai componenti delle commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli e ai presidenti delle associazioni dei carri. Maltrattamenti su animali e utilizzo di farmaci senza prescrizione medica i capi di imputazione. Il procedimento era iniziato il 17 giugno 2020, in piena pandemia, 5 anni dopo le indagini preliminari. Resta in piedi uno stralcio dell’inchiesta che vede coinvolte tre persone delle associazioni per “somministrazione di sostanze dopanti o vietate dalla legge” sugli animali. La vicenda sarà trattata a luglio se non sarà nel frattempo maturata la prescrizione, quindi il processo dovrebbe iniziare a settembre. In Molise l’esito della vicenda giudiziaria è stato salutato con estrema soddisfazione dagli organizzatori delle Carresi molisane, la cui stagione è in partenza con l’edizione di San Martino in Pensilis del prossimo 30 aprile. (LaPresse)
+++
AGGIORNAMENTO DEL 28 APRILE 2022 – ENPA: RESTANO 3 IMPUTATI NEI CONFRONTI DEI QUALI SAREMO PARTE CIVILE
Scrive Enpa: Il Tribunale di Larino, Campobasso, ha dichiarato la prescrizione per i reati relativi alle Carresi 2014 per 26 imputati mentre resta il procedimento per 3 imputati: non ci sarà quindi la celebrazione del processo che aspettavamo. Siamo pronti in ogni caso a costituirci parte civile nei confronti dei tre imputati per i quali i reati non sono prescritti. L’Ente Nazionale Protezione Animali ricorda però che la prescrizione estingue il reato esclusivamente per decorso del tempo, dunque, per Enpa rimangono ferme le accuse della Procura della Repubblica fondate su accertamenti di fatti eseguiti dai Nas, dai Carabinieri e dalle Guardie Zoofile Enpa. Un’indagine fatta molto bene che portò alla richiesta di rinvio a giudizio di ben 29 imputati. Tornando dunque al concetto di prescrizione, ricordiamo che questa esiste perché secondo il nostro ordinamento giuridico viene meno con il decorso del tempo l’interesse a perseguire quel tipo di reato. Ora, pur rispettando l’istituto giuridico della prescrizione, per lo Statuto dell’Ente Nazionale Protezione Animale l’interesse nei confronti della sofferenza degli animali non è prescrivibile. “Le indicibili sofferenze che sono state provocate ai buoi e ai cavalli nelle Carresi del 2014 – afferma Carla Rocchi – per Enpa non vanno in prescrizione e per questo ci riserviamo di agire civilmente nei confronti dei 26 imputati prescritti e di costituirci parte civile per i 3 imputati per i quali i reati non sono prescritti. Inoltre continueremo a monitorare con le nostre Guardie Zoofile le Carresi e tutte le manifestazione che coinvolgono animali e ad agire con il nostro ufficio legale quando necessario.”
Su 24zampe: Chieti, sulla strada 164 creati sottopassi per salamandre e anfibi