Cane migliore amico dell’uomo e anche dei bambini con problemi comportamentali, più o meno gravi. Si chiamano Interventi Assistiti con gli Animali (Iaa) e hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e favorire le relazioni sociali. Sono incentrati su concetti come la diversità, il rispetto delle regole, l’espressione dei sentimenti, l’affettività e l’educazione ambientale. Ma tanto il bambino quanto il cane devono essere tutelati e quindi questi interventi vanno pianificati nel modo corretto. E’ quanto emerso in occasione del XV Congresso Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp). L’evento, dal titolo “Nuvole, vento, pioggia… l’arcobaleno!”, ha visto a Baveno (VB) la presenza di oltre 400 pediatri di famiglia provenienti da tutta Italia. Per la prima volta la Federazione, che rappresenta circa 6.000 pediatri di famiglia, decide di dedicare una sessione del proprio congresso ad un aspetto particolare dell’assistenza ai più giovani. Sempre per la prima volta una sessione di un congresso pediatrico riceve il patrocinio di un’associazione animalista: la Lega Nazionale di Difesa del Cane.
GLI IAA POSSONO AVERE EFFETTI POSITIVI SU TUTTA LA FAMIGLIA MA SI TRATTA DI UNA CURA
“E’ ormai riconosciuto da numerosi studi scientifici la valenza curativa della terapia assistita con gli animali – spiega Fimp -. Possiamo suggerire questa terapia soprattutto per migliorare la condizione psico-fisica di un bambino affetto da una malattia comportamentale o organica” e gli effetti positivi possono coinvolgere l’intera famiglia. “Si tratta però di una cura e in quanto tale va prescritta solo nel caso via siano le giuste condizioni e con l’assistenza di personale e animali qualificati per questo”. “Dobbiamo però rafforzare la nostra preparazione in questo ambito – riconscono i pediatri -. Gli Interventi Assistiti con gli Animali devono essere pianificati ed è fondamentale che vi sia un’équipe multidisciplinare che stabilisca un programma specifico per i fruitori”.
IL CANE E’ UNA PRESENZA SICURA PER IL BAMBINO E GLI “INSEGNA” L’EMPATIA
“Vanno stabiliti gli obiettivi da raggiungere, la metodologia da utilizzare e anche gli strumenti di verifica. Educatore cinofilo, medico veterinario esperto in comportamento e pediatra di famiglia possono efficacemente collaborare per far sì che un cane rappresenti davvero un alleato del benessere psico-fisico del bambino”. “Crescere accanto a un cane è senza dubbio una delle esperienze più belle che un bambino o un adolescente possano fare”, argomenta Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection, che continua: “Abbiamo patrocinato questo congresso perché crediamo profondamente che il rapporto che si instaura tra i due sia davvero un terreno fertile nel quale nascono e crescono infinite dimensioni di relazione. Dal gioco alla cura, dall’affettività alla collaborazione, il cane è sempre una presenza sicura per il bambino, capace di insegnare il valore dell’empatia, un amico che accoglie sempre, sostiene e non fare sentire mai soli”.