AGGIORNAMENTO DELLE 10 – DUE MINORENNI DENUNCIATI A CASORIA
I carabinieri, dopo i fatti del video del gatto preso a calci a Casoria (Na), hanno denunciato un 15 ed un 17enne per maltrattamenti di animali. Secondo quanto accertato dai militari a prendere a calci il gatto sarebbe stato un 15enne di Casalnuovo (Napoli) mentre l’altro ragazzo di 17 anni avrebbe poi postato il video su un social. I militari hanno sequestrato il telefonino utilizzato per postare il video.
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Un ragazzino sferra un gran calcione a un gattino e, con gli amici, postano il video su TikTok. L’episodio, diventato virale sui social, si conclude con l’identificazione e la denuncia del minorenne autore del gesto, che – stando al web – sembra abbia 13 anni e anche un nome e un cognome. Il gatto, a causa del trauma subito, è morto. Le circostanze le rende note Raffaele Bene, sindaco di Casoria (Napoli), dove sono state riprese le immagini che hanno suscitato oggi numerose reazioni di sdegno. “Esprimo profonda condanna per un gesto di violenza gratuita che non fa onore ad una comunità cittadina civile come la nostra. Fin da quando sono state diffuse in rete le immagini, la Polizia municipale si è messa sulle tracce dell’autore che è stato rintracciato e sarà deferito all’Autorità Giudiziaria competente”. Il sindaco Bene si rivolge infine a coloro che hanno pubblicato il video sul social: “Anche per loro saranno compiuti accertamenti rivolti a verificare anche le responsabilità penali. Piuttosto che registrare avrebbero fatto meglio a fermare il loro compagno, ed in ogni caso avrebbero avuto il dovere di denunciare l’accaduto”. Il brutale video è stato ripostato su twitter da Francesco Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde in Campania.
LA CONDANNA DELLE ONG ANIMALISTE
Condanna unanime da parte delle ong animaliste. Per Enpa a Casoria “orrore e brutalità contro un gattino indifeso: già segnalato alla Polizia Postale, ora denunceremo i genitori del ragazzo”. Michela Vittoria Brambilla – a nome dei deputati e senatori membri dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali – chiede di oscurare il video e segnala “tre questioni di grande rilevanza: quella degli abusi sugli animali in costante aumento, quella della violenza nei gruppi giovanili, quella dei social come ‘cassa di risonanza’ per azioni che definire ‘insane’ è poco”. Per Animalisti italiani “di tutta questa terribile storia rimane una vita innocente spezzata e una pericolosissima deriva delinquenziale che evidenzia sempre di più l’assoluta mancanza di valori e di ideali”. Lndc chiede un inasprimento delle pene per questo genere di reati e ha “già predisposto la denuncia a carico di questo ragazzino, che di fatto ha dimostrato di essere un individuo senza scrupoli, cresciuto evidentemente in un ambiente senza amore e senza rispetto per la vita”. Oipa ricorda che l’uccisione di animali è un reato punito dall’art. 544 bis del Codice penale, che recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. “Si tratta di pene troppo lievi, lo ripetiamo da tempo”.