AGGIORNAMENTO DEL 23 GIUGNO 2020 – CODAMOZZA ARRIVA NEI MARI TOSCANI
La balenottera comune Codamozza, cetaceo mutilato forse da un’elica o da una rete da pesca, dopo essere stata avvistata nelle scorse settimane in Sicilia ora è ricomparsa nelle acque dell’arcipelago Toscano. Sofferente e denutrito ha comunque dimostrato di essere ancora in grado di compiere grandi spostamenti.
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Non ce la fa più. Ma non può far altro che andare avanti. Non è stata fortunata. Ma non si è mai arresa. E ora continua ad andare, fino a quando reggerà. Codamozza è arrivata davanti a Catania. E continua a puntare verso sud. E’ una balenottera comune, il secondo animale più grande al mondo, dopo la balenottera azzurra. Un gigante da 20 metri e 50 tonnellate, comune nel Mediterraneo. Lei (o lui, il sesso non si sa) non ha più la coda. Tranciata probabilmente da un’elica, o segata lentamente da una lenza (foto in alto e in fondo). Già nel 2005 non ne aveva più metà. Per questa ragione, i ricercatori dell’istituto Tethys, il centro di ricerca sui cetacei del Mediterraneo, l’avevano chiamata Codamozza. Per questa mutilazione, aveva un modo particolare di immergersi, tirando fuori il moncherino, diversamente dal resto della sua specie (foto qui sotto).
NON RIESCE A IMMERGERSI A CERCARE IL PLANCTON
Ma adesso, la coda non ce l’ha più del tutto. Forse un altro incidente, forse una necrosi che è andata avanti. Ma Codamozza non si ferma. Nell’ottobre scorso era stata avvistata al largo della Spagna e delle Francia, poi in Siria e in Grecia. Nei giorni scorsi l’hanno vista al largo della Calabria. E stamattina i volontari della onlus MareCamp l’hanno individuata davanti a Catania. In pochi mesi, ha attraversato tutto il Mediterraneo da una parte all’altra, e poi ha continuato. Ma ora Codamozza è allo stremo, non ce la fa più, spiegano i ricercatori di Tethys. E’ magra, ha i fianchi scavati, sta troppo tempo in superficie.
PRESTO IL MEDITERRANEO LA PRENDERA’ CON SE’
Probabilmente, senza la coda non riesce ad immergersi alla profondità dove si trova il plancton di cui si nutre. Una balenottera può rimanere anche mesi senza mangiare, consumando lo strato di grasso. Probabilmente, sta consumando le sue ultime riserve. Ma non si arrende. Punta verso sud, cercando ancora un po’ di plancton. La Guardia Costiera la controlla a distanza. Tethys invita a non avvicinarla con le barche, per non causarle ulteriore stress. Finché il Mediterraneo non la prenderà con sé.