Chiude la caccia e le associazioni animaliste e ambientaliste tracciano un bilancio di questi cinque mesi di doppiette spianate. “Pesante – per Enpa -, tra milioni di animali uccisi e vittime umane”. Ben “15 morti e 49 feriti in incidenti” calcola il Wwf, basandosi sui dati dell’Associazione vittime della caccia. L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) chiede “l’intervento del ministro dell’Interno e l’innalzamento dei massimali delle assicurazioni”, che tra l’altro “alimentano una parte del fondo destinato alle vittime della caccia”, perché “ormai è una questione di sicurezza”.
ENPA: LA CACCIA METTE IN PERIOLO I CITTADINI
“Milioni di animali selvatici sempre più rari, uccisi solo per il sadico divertimento di pochi – rileva ancora la Protezione animali -. Campagne ‘militarizzate’ da piccoli eserciti di persone che, anziché rispettare la natura, girano armati. Regioni che calpestano sentenze di Tar, Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e gli autorevoli pareri scientifici al fine di mantenere una manciata di consensi. E vittime umane. Questo il terribile quadro della caccia in Italia – osserva l’associazione – che devasta ambienti, inquina habitat e mette in pericolo la vita di escursionisti, cittadini, e anche dei bambini”.
LIPU RACCOGLIE 100MILA FIRME CONTRO IL BRACCONAGGIO
Per Lipu-Birdlife è “indispensabile e urgente un intervento normativo su bracconaggio e caccia illegale, incluso un provvedimento straordinario come il Dave (Divieto di attività venatoria), che fermi la caccia in presenza di atti di bracconaggio. Per sostenere questa proposta di legge che prevede lo stop completo della caccia nelle zone in cui si verificano atti di bracconaggio “abbiamo già raccolto oltre 100mila firme”, dice Lipu, perchè “è ora di voltare pagina”.
IL WWF FA PARLARE I NUMERI
Il Wwf fa parlare i numeri: 178 sequestri e 170 violazioni penali riscontrate dalle 323 guardie volontarie dell’associazione, “che però da sole non bastano a contrastare l’illegalità”. Per esempio quella connessa alla prosecuzione della stagione venatoria concessa in alcune regioni. “Se è vero che sulla carta è limitata ad alcune specie, è lecito immaginare che gli episodi di bracconaggio si ripeteranno, considerata la gravissima carenza di vigilanza che si riscontra in molte situazioni territoriali”.