D’Incà a Fieracavalli: nel settore ippico lavoro per 40-50mila

“Dobbiamo cominciare a pensare ai cavalli non soltanto come una passione ma come un settore trainante della nostra economia”, ha detto Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, durante una visita a Fieracavalli, l’expo del settore ippico in corso a Verona. “I numeri – ha aggiunto D’Incà – ci dicono che attorno al mondo del cavallo vi è turismo, sport, impieghi speciali come l’ippoterapia. Un comparto che dà lavoro a 40-50 mila persone e produce tra i 4 e 5 miliardi di Pil. Forse l’Italia nell’ultimo decennio ha trascurato il mondo del cavallo, sebbene il numero di animali censiti sia passato da 250 a 450mila circa. Ecco perché occorre crederci e, con il Ministero per le Politiche Agricole e con il sottosegretario Giuseppe L’Abbate, occorre portare avanti una riforma del settore che veda riunirsi attorno ad un tavolo persone competenti che puntino allo sviluppo del comparto, avendo come priorità il benessere degli animali. E a questi tavoli – ha concluso – bisogna prendere decisioni che abbiano una gittata sul medio e lungo periodo”.

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ARTIERI, ALLEVATORI, VETERINARI: QUALI FIGURE LAVORANO CON I CAVALLI

Una volta si diceva “datti all’ippica”: qualcuno ha preso sul serio quelle parole pronunciate ironicamente e oggi le 40-50mila persone che in Italia lavorano con i cavalli sono suddivise in realtà poliedriche ma concentrate soprattutto nelle attività legate all’agricoltura. Di questi, circa 10mila sono artieri, stallieri e addetti all’allevamento. Sono 35mila le aziende agricole che allevano equidi, di cui 2.884 come attività prevalente. Numero consistente anche quello dei veterinari, che si occupano di zootecnia e cavalli di equitazione, che assommano a 1.200. Sono 125mila i proprietari di cavalli, 480 i fantini e quasi 100mila gli atleti tesserati alla Federazione italiana sport equestri (Fise), cui vanno aggiunti 28.800 atleti tesserati alla Federazione italiana turismo (Fitecrec-Ante). In più ci sono allenatori, istruttori, giudici di gara e i lavoratori dell’indotto (vestiario, accessori cavallo, mezzi di trasporto). “Sapevo che in Italia avevamo tanti cavalli, ma scoprire da quest’indagine che sono oltre 450mila è stato sorprendente”, ha sottolineato il ministro D’Incà, che ha “grande esperienza con i cavalli, perché nella mia famiglia li abbiamo avuti per 35 anni”.

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