Si va da “adotta una mucca” per dare ospitalità ad almeno 2mila animali sfollati a causa dei crolli delle stalle, a “dona un ballone” di fieno per garantire l’alimentazione del bestiame, passando per l’antica tradizione della “paradura” con la quale i pastori sardi hanno donato mille pecore ai colleghi umbri colpiti dalle scosse per risollevarne le sorti. Se la macchina della ricostruzione stenta a mettersi in moto sono tante le operazioni di solidarietà scattate fin dalle prime ore del sisma promosse dalla Coldiretti. “Serve ricostruire le comunità locali e frenare lo spopolamento garantendo le condizioni necessarie affinché le persone tornino o restino a vivere e lavorare nelle aree terremotate”, sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel ricordare che il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola.
CI SONO ANCHE IL “CACIO AMICO” E LA “CACIOTTA DELLA SOLIDARIETA'”
Nei mercati degli agricoltori in tutta Italia, fa sapere la Coldiretti, sono stati ospitati i prodotti dei pastori e delle aziende terremotate rimaste senza sbocchi di mercato, oltre 60 mila italiani hanno assaggiato la “caciotta della solidarietà” con il latte raccolto dalle stalle di Norcia, Amatrice e Leonessa e il “cacio amico” fatto con il latte degli allevamenti marchigiani. Sono stati anche distribuiti gratuitamente 565.260 litri di gasolio alle aziende agricole grazie all’impegno di Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Eurocap Petroli e del Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo, senza contributi pubblici. Insieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari la Coldiretti ha consegnato mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. (Ansa)
– Sul sito del Sole 24 Ore un articolo di Micaela Cappellini: “A tre anni dal sisma una stalla su due non è stata ricostruita”