Riserva di Torre Guaceto, 60 animali curati e liberati in natura

Nel giro di un paio d’ore, 60 animali sono stati liberati nella Riserva naturale di Torre Guaceto, nel Brindisino. C’erano anche 20 falchi grillai, un occhione (raro esemplare di uccello notturno), 3 assioli, 2 gufi comuni, 8 gabbiani reali, 4 volpoche, una nitticora, 2 ricci e 2 volpi. Tutti esemplari che hanno rischiato la vita e sono stati curati all’Osservatorio faunistico regionale di Bitetto (Bari) con i veterinari dell’Università di Bari: l’assistenza “spesso si protrae per mesi”, spiegano, e liberarli è stata “un’emozione grandissima”.

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E’ stato il Centro di Bitetto a scegliere Torre Guaceto per la liberazione collettiva, perché l’area protetta ha le caratteristiche adeguate per tutti questi esemplari, con un ecosistema che si contraddistingue per gli habitat diversificati come zona umida con la palude, macchia mediterranea, zona marina e “spiagge particolarmente tranquille grazie al divieto di balneazione”.

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Inoltre, il numero di accessi è contingentato e, tra l’altro, il Consorzio monitora l’area protetta e le forze dell’Ordine si occupano dei controlli, riducendo così al minimo l’impatto antropico e i fattori di disturbo della fauna selvatica. La liberazione dei 60 esemplari è stata così un “esempio di collaborazione tra Amministrazioni”, realizzata da Consorzio, Regione Puglia e Università di Bari. A Torre Guaceto, gli esemplari sono stati inanellati dagli esperti di Ispra, Torre Guaceto e Centro di Bitetto, per poter proseguire il monitoraggio faunistico.

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