L’ufficio legale dell’Ente Nazionale Protezione Animali, tramite l’avvocato Claudia Ricci, ha formalmente diffidato il Comune di San Casciano dei Bagni (Siena) e la Asl Toscana Sud Est, chiedendo di fermare il “Palio delle rane” in programma domenica 11 agosto 2019 nel paese toscano. La manifestazione, spiega un comunicato stampa dell’Enpa, consiste in una corsa di carretti, spinti a braccia dai ‘contradaioli’ lungo un tracciato tra le vie. Il punto – spiega Enpa – è che su questi carretti vengono deposte delle rane e l’obiettivo della ‘gara’ è proprio quello di tagliare per primi il traguardo senza perdere il ‘carico’. “Catturati, prelevati a forza dal proprio ambiente e costretti in una situazione assolutamente innaturale”, spiega l’Enpa, “i poveri anfibi vengono sottoposti a uno stress intollerabile. Le rane più ‘fortunate’ arriveranno alla fine del Palio, ma per molte di loro, quelle che avranno cercato di fuggire saltando giù dal carretto, la competizione finirà molto prima. Moriranno schiacciate dalle ruote o calpestate dai contradaioli”. Secondo l’Enpa al “Palio delle rane non c’è solo il maltrattamento: c’è anche l’uccisione di animali”. “Auspichiamo – dichiara la presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi – che la nostra diffida abbia successo e che almeno in questa occasione prevalga la ragionevolezza. Naturalmente il nostro ufficio legale è pronto a denunciare nelle sedi opportune ogni eventuale irregolarità. Resta però da comprendere, è l’impresa è davvero dura, quale possa essere il senso di questo, come di altri palii. Perché mai si dovrebbe catturare una rana, caricarla su un carretto e correre furiosamente spingendo carretto e rana lungo le vie di una città”. (Ansa)
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