Sardegna, due cani impiccati per vendicare l’agnello azzannato

AGGIORNAMENTO DEL 18 LUGLIO 2019 IN CODA – I LEGALI: NESSUNA IMPICCAGIONE

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POST DEL 16 LUGLIO 2019

Due cani meticci, a prevalenza pastore tedesco, sono stati trovati impiccati con una corda di nylon alla rete di recinzione in un terreno nelle campagne di Budoni, sulla costa del Nuorese, in Sardegna. A fare la raccapricciante scoperta è stato il proprietario dell’appezzamento: quando si è recato sul posto per accudire i suoi animali li ha trovati morti. I Carabinieri della stazione di Budoni, intervenuti subito dopo la chiamata dell’uomo, hanno già individuato i responsabili: si tratta di un 31enne e di un 35enne, entrambi residenti in una frazione vicina. Per loro è scattata una denuncia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due si sarebbero vendicati sui meticci perchè avrebbero azzannato un agnello di loro proprietà. Sul posto sono intervenuti anche i veterinari della Asl di Olbia che hanno constatato la morte per asfissia dei due cani.

ENPA: AL PROCESSO SAREMO PARTE CIVILE

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiederà di costituirsi parte civile nel procedimento contro i due uomini. Enpa rivolge anche un nuovo plauso all’attività dei militari dell’Arma della stazione di Budoni: “Su questo fronte hanno messo a segno molte importanti operazioni dandoci così la possibilità di intervenire nei procedimenti giudiziari a carico degli imputati – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Ricordo il caso del gabbiano fatto esplodere in volo con un petardo o quello dei gatti avvelenati con liquido refrigerante per aerei. Come non dimenticare, poi, la gattina raggiunta da un proiettile di carabina e finita con il calcio dell’arma? Ringrazio tutti i militari perché, con la loro attività meritoria, hanno quanto meno reso giustizia a tanti animali uccisi dalla crudeltà dell’uomo”.

AGGIORNAMENTO – LNDC PRONTA A DENUNCIARE I DUE PASTORI

Il team legale di LNDC Animal Protection è pronta a presentare una denuncia contro i due allevatori. “Non c’è più rispetto per la vita, i valori morali sono ormai inesistenti, si agisce con violenza, con estrema cattiveria. L’essere umano sembra non sia più in grado di provare pietà – commenta Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection -. Quand’anche le due cucciole avessero davvero morso l’agnello dei due pastori, si trattava di cani che facevano i cani purtroppo. I due mostri però, invece di chiedere eventualmente i danni al proprietario, hanno pensato bene di farsi ‘giustizia’ da soli condannandole a morte, applicando una legge del taglione degna di un paese medievale, non certo di un Paese civile del terzo millennio”. “Il problema – conclude – è che questa gente si sente impunita perché, secondo le attuali leggi, chi uccide un animale per crudeltà e senza necessità rischia al massimo due anni di reclusione. Una pena che, in assenza di altri precedenti, si risolve sempre con un nulla di fatto e quindi gli assassini restano a piede libero”.

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AGGIORNAMENTO DEL 18 LUGLIO 2019 IN CODA – I LEGALI: NESSUNA IMPICCAGIONE

“Non è vero che i Carabinieri hanno già individuato i responsabili, ma hanno solo avviato indagini per avere trovato due cani morti. I due indagati non hanno ucciso nessun cane, men che meno tramite impiccagione”. E’ quanto precisa l’avvocatessa Domenica Porcu, difensore delle due persone indagate per il reato di uccisione di animali a Budoni (Nuoro). Il fatto risale ai giorni scorsi quando il proprietario dei due cani, dopo aver fatto la macabra scoperta nel suo terreno, aveva denunciato il fatto ai Carabinieri della Stazione di Budoni, intervenuti sul posto insieme con il personale veterinario della Asl di Olbia.

  • Guido Minciotti |

    Dove ho deluso uno dei commentatori più affezionati?

  • Guido Minciotti |

    Dove ho deluso uno dei commentatori più affezionati?

  • Dario |

    Probabilmente non commenterò più alcunché. Saluti

  • Dario |

    Probabilmente non commenterò più alcunché. Saluti

  • dimitri |

    Oggi persino il più grande allevamento ovino italiano con sede a Brescia in Lombardia è stato messo sotto sequestro per ripetuti abusi e maltrattamenti sugli animali, ma la stampa nazionale latita, perché è successo ovviamente nel nord italia e c’è necessità di mantenere il pregiudizio che queste barbarie avvengano solo al sud.

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