Nasce a Genova il primo ospedale mobile per cani-pompieri

Un presidio veterinario mobile che permetterà al Nucleo Cinofili dei Vigili del Fuoco della Liguria di poter soccorrere “sul campo” i cani impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso. Il mezzo, unico a livello nazionale, è stato allestito grazie a un’idea del tassista genovese Gianfranco Mazzitelli che l’ha promossa in 30 città con l’associazione “Tutti taxi per amore”, a cui si è unita l’associazione “Il Cuore di Martina”. Il ricavato è stato 25 mila euro. Il mezzo è dotato di tavolo operatorio, concentratore di ossigeno, anestesia, gabbie per aerosol terapia. “Questa è la prima unità mobile di medicina veterinaria dei vigili del fuoco – spiega Claudio Manzella, direttore regionale vigili del fuoco Liguria – che hanno circa 165 unità cinofile in tutta Italia. Il mezzo è stato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, era stato sequestrato. Servirà anche le altre forze di polizia”.

ospedale_veterinario_mobile

TUTTI RICORDANO I CANI INFORTUNATI NEI SOCCORSI DEL PONTE MORANDI

“Eravamo partiti con ambizioni più limitate – sottolinea Luca Gianni, del consiglio direttivo della Cooperativa taxi 5966 di Genova – ma una volta raggiunta questa cifra molto considerevole abbiamo pensato di fare una cosa più grande. Le immagini della tragedia di Ponte Morandi dove si vedevano anche cani feriti hanno colpito tutti e ci hanno fatto pensare che era necessario dare un segnale e per questo abbiamo pensato a questo tipo di mezzo”. Per l’assessore regionale Gianni Berrino “l’iniziativa merita elogi opportuni perché tutti noi abbiamo visto questi incredibili animali in azione in occasione dei soccorsi di Ponte Morandi”. Alla presentazione del mezzo sono intervenuti anche il presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana e l’assessore regionale Ilaria Cavo. “Un’ottima notizia – ha commentato in seguito il ministro dell’Interno, Matteo Salvini -, durante le calamità i cani addestrati al soccorso sono un valore aggiunto e spesso decisivo per salvare vite umane”.