Raro gatto selvatico “fototrappolato” sull’Appennino bolognese

Un raro esemplare di gatto selvatico è stato avvistato sull’Appennino bolognese. L’animale è stato “catturato” da una foto-trappola per monitorare i lupi. I fotogrammi, nei quali si vede il passaggio del felino vicino a un albero, sono stati sottoposti dalla polizia locale della città metropolitana e a esperti come Mauro Delogu e Carmela Musto della clinica universitaria di Ozzano e a Edoardo Velli dell’Ispra ed è arrivata la conferma dell’identificazione. Il gatto selvatico (Felix silvestris) è distribuito in Italia in tutta l’area centro-meridionale, in Sicilia e in Sardegna, manca da gran parte delle Alpi e per l’Appennino settentrionale le segnalazioni degne di nota sono sempre state scarse e frammentarie. Nel bolognese i suoi avvistamenti sono sporadici e recenti: due lo scorso anno.

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E’ SIMILE AL GATTO DOMESTICO MA SEMBRA PIU’ ROBUSTO PER VIA DEL PELO LUNGO

La sua identificazione in natura può essere problematica e incerta anche perché morfologicamente è simile al gatto domestico anche se apparentemente di struttura più robusta a causa del pelo più folto e lungo. La colorazione di fondo è grigio-avana, che appare uniforme sulle parti superiori, i lati e la coda; le parti inferiori sono di colore crema che diventa quasi bianco sul mento, sulla gola, sul petto e nella regione interna delle cosce; caratteristiche striature più scure e irregolari si evidenziano sulla testa, lungo i fianchi e sulle gambe. Un carattere che lo identifica è una stria dorsale scura e ben definita che da dietro alle spalle arriva alla base della coda; questa ha sempre la punta nerastra e una serie di anelli del medesimo colore (di norma 2-4), quasi sempre completi. Mostra tendenzialmente abitudini notturne, si ciba di piccoli vertebrati (uccelli e mammiferi) e non costituisce pericolo alcuno per l’uomo. È specie molto schiva e di difficile avvistamento. (Ansa)

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