Uno studio, pubblicato nei giorni scorsi dalla rivista Global Change Biology, raccoglie le testimonianze di oltre 500 pescatori provenienti da 9 paesi Mediterranei, che raccontano come il nostro Mediterraneo stia cambiando rapidamente sotto la spinta del riscaldamento globale e delle specie invasive. La condivisione delle conoscenze di pescatori di diversi paesi ha permesso ai ricercatori di ricostruire recenti cambiamenti di distribuzione di 75 specie ittiche del Mediterraneo. E’ questo il caso di alcune specie native – ad esempio il pesce serra (Pomatomus saltatrix), il barracuda (Sphyraena viridensis) e il pesce pappagallo mediterraneo (Sparisoma cretense) – che si sono espanse verso nord approfittando di condizioni climatiche più favorevoli. Ci sono poi specie tropicali, come i pesci coniglio (Siganus luridus e S. rivulatus), il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) ed il pesce scorpione (Pterois miles), che hanno attraversato il canale di Suez causando severi impatti ecologici e socio-economici. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla collaborazione di 22 gruppi di ricerca mediterranei, coordinati da Ispra, che hanno raccolto in modo standardizzato le osservazioni di singoli pescatori locali intervistati in Albania, Montenegro, Tunisia, Grecia, Cipro, Libano, Slovenia, Turchia ed Italia. (Ansa)
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