Oltre 400 animalisti hanno marciato oggi per le vie de L’Avana, a Cuba, gridando slogan e mostrando striscioni – come nella foto in alto, dove si legge “Anche gli animali hanno dei diritti” – contro le crudeltà sugli animali. Un percorso breve e pacifico svolto con il consenso delle autorità che molti osservatori hanno sottolineato come un significativo “primo atto” nella storia dell’isola, dove non è mai stata autorizzata una manifestazione che non fosse promossa da enti istituzionali o ad essi collegati e dove non c’è libertà di assemblea.
“Penso sia stata una mossa molto intelligente autorizzare questa marcia – ha detto il cantante Silvio Rodriguez, vicino all’establishment ma spesso critico nei confronti della rigidità culturale del governo, che ha partecipato all’evento – . Ci rende ottimisti. Dobbiamo ora vedere se succederà lo stesso con iniziative volte ad altre cause”. In manifestazione una donna (foto sopra) indossava una maglia con la scritta “Meno parole. Più azione” mentre appeso al collo di un cagnolino (foto sotto) c’era un cartello che chiedeva “Quando una legge per me?”.
“E’ un evento senza precedenti – ha sottolineato da parte sua Alberto Gonzalez, uno degli organizzatori e fondatore della rivista animalista online The Ark -. “Questa marcia marca un prima e un dopo”. Ad accompagnare il corteo, una trentina di agenti che hanno monitorato i manifestanti ma senza interferire. Rispetto al percorso proposto, ne è stato tuttavia autorizzato uno più breve “per non intralciare il traffico”. L’altra organizzatrice dell’evento è Beatriz Del Carmen Hidalgo-Gato Batista, 21enne studentessa di pubbliche relazioni.
La manifestazione si è comunque conclusa al cimitero, sulla tomba di Jeannette Ryder. La Ryder (1866-1931), fondatrice dell’associazione animalista Humane Society e anche della “Cuban Society for the Protection of Children, Animals and Plants” e del locale “Bando de pietad”, è sepolta all’Avana. Il luogo è conosciuto anche come la “tomba della lealtà” in onore del cane Rinty che, dopo la sepoltura della padrona, si lasciò morire di fame e sete ai piedi della lapide. (foto sopra di Ramon Espinosa/Ap, foto sotto di Yander Zamora/Epa)