Pesca nel Mediterraneo, il piano Ue non piace alle ong

AGGIORNAMENTO DEL 18 GENNAIO 2019 IN CODA – IL PARLAMENTO UE APPROVA IL PIANO

+++

POST ORIGINALE

Divieto di utilizzo di reti a strascico entro 100 metri di profondità dal 1° maggio al 31 luglio e riduzione dello sforzo di pesca del 10% per tre anni rispetto ai giorni consentiti tra il 2012 e il 2017. Sono alcune delle novità contenute nel piano di gestione pluriennale per gli stock ittici demersali nel Mediterraneo occidentale, approvato oggi dalla Commissione pesca dell’Europarlamento. Il provvedimento, indirizzato principalmente a Italia, Spagna e Francia riguarda la gestione degli stock di nasello, triglia, gamberetti rosa, scampi, gamberetti blu e rossi e gamberi rossi giganti, che vivono sul fondo marino. Il testo legislativo è stato approvato con 17 voti a favore, 5 contro e 1 astensione. Ora è necessario confermarlo nella plenaria della prossima settimana a Strasburgo, prima che possano iniziare i negoziati con i ministri dell’Ue.

ALLEANZA COOP: PREVALE RAGIONEVOLEZZA MA PROBLEMI RESTANO

“Siamo contenti che in Europa ci sia ancora qualcuno che pensa alle imprese ittiche e ai pescatori, ma rimangono ancora aperte i problemi sui tassi di riduzione annua dell’attività in mare, la limitazione delle ore giornaliere settimanali e la definizione di giornata di pesca”. E’ il commento del coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. “Alla fine ha prevalso la ragionevolezza ma siamo ancora in un mare in tempesta”, commenta il coordinamento.

LE ONG OCEANA E WWF NON SONO PER NULLA SODDISFATTTE

Le modifiche della Commissione pesca dell’Europarlamento al piano per il Mediterraneo occidentale mettono gli stock ittici a rischio di “totale collasso”. E’ quanto si legge in una nota della Ong Oceana. “Con il provvedimento così com’è ora – dichiara il direttore di Oceana, Lasse Gustavsson – ci saranno meno pesci mediterranei sulle tavole in Francia, Italia e Spagna, meno posti di lavoro nel settore della pesca e metodi di pesca insostenibili continueranno a distruggere la vita marina”. Secondo la responsabile pesca del Wwf Europa, Samantha Burgess, con “il voto di oggi gli eurodeputati hanno perso l’ennesima opportunità di affrontare le vere cause della pesca non sostenibile e cominciare a recuperare il nostro mare Mediterraneo, gravemente sovrasfruttato”. (Ansa, foto da Wwf Europe: tonni in Spagna)

+++

AGGIORNAMENTO DEL 18 GENNAIO 2019 IN CODA – IL PARLAMENTO UE APPROVA IL PIANO

Via libera dal Parlamento europeo, con 413 voti a favore, 181 contrari e 32 astensioni, al piano di gestione pluriennale per gli stock ittici ‘demersali’ nel Mediterraneo occidentale. Il testo chiede di introdurre il divieto di utilizzo di reti a strascico entro 100 metri di profondità dal primo maggio al 31 luglio e la riduzione dello sforzo di pesca del 10% per tre anni rispetto ai giorni consentiti tra il 2012 e il 2017. Il provvedimento è indirizzato soprattutto a Italia, Spagna e Francia, e riguarda la gestione degli stock di nasello, triglia, gamberetti rosa, scampi, gamberetti blu e rossi e gamberi rossi giganti. “Una pesca sostenibile, in rispetto della biodiversità come della specificità delle nostre coste, dei nostri fondali e delle peculiari tecniche di pesca”, ha commentato l’eurodeputato di Forza Italia (Fi) Giovanni La Via. “Si tratta di un testo equilibrato con alcune importanti deroghe e misure che tengono conto anche della situazione specifica della pesca italiana. Previsioni che dovranno restare nel testo finale”, aggiunge. Il testo, prosegue La Via, “elimina la possibilità di inserire le quote pesca nel Mediterraneo occidentale, sottraendo cosi i nostri pescatori ai rischi di una concorrenza svantaggiosa con le imbarcazioni francesi e spagnole. Inoltre – aggiunge l’europarlamentare siciliano – sono previste deroghe riguardo l’uso delle reti a strascico in base alla peculiarità delle coste e delle tecniche di pesca”. Dopo il voto in plenaria, il Parlamento è pronto a entrare nei negoziati interistituzionali.
(ANSA).