Autogrill ha annunciato il suo impegno a non utilizzare più uova provenienti da galline allevate in gabbia a livello europeo entro il 2025. Leader della ristorazione on the road in Europa, l’azienda è la prima realtà del settore in Italia a prendere questa decisione che comprenda sia uova in guscio che ovoprodotti. La decisione segue l’impegno preso nel 2009 a eliminare le uova in guscio da galline in gabbia dal proprio assortimento in Italia, per il quale l’azienda aveva ricevuto il Premio Good Egg di Compassion in world farming (Ciwf). Le galline allevate in gabbia, ricorda Autogrill, hanno poco spazio a disposizione, meno di un foglio A4 e non hanno neanche lo spazio per aprire le ali; poggiano le loro zampe su un pavimento di rete metallica, sviluppando così dolorose infezioni. La loro fragilità delle ossa è più accentuata, cosa che le porta a sviluppare lesioni con maggiore facilità e, a causa dello stress dovuto al sovraffollamento e all’impossibilità di muoversi, le galline corrono più rischi di beccarsi l’un l’altra, staccandosi le penne. Per ridurre i danni provocati da questo fenomeno, alle galline viene tagliato il becco dopo pochi giorni di vita, con una procedura molto dolorosa effettuata senza anestesia. In Italia ogni anno sono allevate 35 milioni di galline, di cui il 62% (circa 21 milioni) ancora in gabbia. Il confinamento in gabbia è quindi un sistema che pregiudica seriamente il benessere degli animali e il Settore Alimentare di Ciwf accoglie positivamente la decisione di Autogrill, che arriva anche grazie alla collaborazione con altre organizzazioni.
- Stop all’uso delle gabbie per allevare animali a scopo alimentare: i cittadini europei, riuniti sotto l’egida di “End the Cage Age”, possono firmare qui e “salvare” milioni di galline, maiali, vitelli e conigli. Servono almeno un milione di sottoscrizioni.