Nel fondo Onu “The Lion’s Share” lo 0,5% delle campagne pubblicitarie bestiali

Gli animali selvaggi utilizzati nelle pubblicità sono testimonial senza alcuna pretesta, almeno fino a oggi. Ma se le campagne “bestiali” destinassero una quota dello 0,5% del budget a un fondo per la biodiversità, si potrebbero raccogliere risorse per sostenere progetti di conservazione e benessere della fauna selvatica, contribuendo almeno in parte a ripristinarne l’habitat, a fermarne l’estinzione e a cercare di riparare a un danno certamente provocato dall’uomo. L’iniziativa “The Lion’s Share” (la parte del leone) è stata pensata dai pubblicitari australiani di Finch per aiutare gli animali di tutto il mondo e proposta all’Unpd, il programma di sviluppo delle Nazioni Unite. “Una piccola differenza oggi può fare una grande differenza domani”, è uno degli slogan che accompagnano la nascita del progetto. Il fondo dell’Unpd, accumulando tante bricioline da 0,5%, sta cercando di raccogliere 100 milioni di dollari l’anno entro tre anni, anche con l’aiuto dell’Onu, di organizzazioni della società civile, di partner tra cui la rete pubblicitaria BBDO, la società di ricerche di mercato Nielsen e con la recente adesione di Mars, il primo partner pubblicitario in The Lion’s Share. Sotto, nel video di presentazione dell’iniziativa, Sir David Attenborough spiega che se solo i primi dieci inserzionisti al mondo aderissero al Fondo si potrebbero ricavare 47 milioni di dollari ogni anno.

L’INVENTORE ROB GALLUZZO: “SOSTENIAMOLI, SE LO MERITANO”

“La fauna selvatica e il loro habitat in questo momento sono in crisi, stiamo perdendo specie a un tasso senza precedenti, stimato oltre mille volte il tasso di estinzione naturale. The Lion’s Share è un’idea tanto innovativa quanto semplice e che avrà un impatto reale sul futuro degli animali, dei loro habitat e del nostro pianeta”, ha dichiarato Achim Steiner, amministratore dell’Unpd. Andrew Clarke di Mars ha detto che il fondo è un ottimo modo per le imprese di lasciare un’eredità duratura e che “è esattamente il tipo di iniziativa ambiziosa che dobbiamo intraprendere per garantire un pianeta sano in cui tutti, compresi gli animali, possano prosperare”. Per Rob Galluzzo di Finch, che con il regista Christopher Nelius ha ideato The Lion’s Share, “nove dei 10 animali più popolari che vediamo negli spot pubblicitari sono in pericolo di estinzione o minacciati e non sempre ricevono il sostegno che meritano”: invece così si è deciso di far accadere il contrario. (nella foto sopra, quattro famose campagne di ieri e di oggi interpretate da animali: il camaleonte Rai del 2015, l’elefante dello spot di Peugeot 205 di qualche anno fa, il sempiterno leone che fa la guardia ai cancelli Faac e il cinghiale sullo stomaco del digestivo Brioschi)