Branco di cani randagi fa chiudere il sito archeologico di Gela

“Chiuso per randagismo”, a Gela, il sito archeologico delle fortificazioni greche di Caposoprano, più note come le “mura timoleontee” risalenti al IV secolo avanti Cristo. Un branco composto da una decina di cani avrebbe attaccato uno dei custodi durante un consueto giro di controllo. Il dipendente del polo museale gelese è riuscito a mettersi in salvo e a informare la direzione locale e quella regionale. Il parco archeologico è stato temporaneamente chiuso in attesa di un sopralluogo da parte degli ispettori del dipartimento dei Beni culturali di Palermo che oggi giungeranno appositamente a Gela. Il fenomeno del randagismo è diffuso in città e sta creando allarme specialmente nelle periferia ovest. Il sito archeologico di Caposoprano era stato già chiuso (per alcuni giorni) lo scorso anno a causa della presenza di cani che riuscivano a entrare attraverso fori scavati dagli stessi randagi sotto la rete di recinzione. (Ansa)

cani_gela

  • Guido Minciotti |

    Chi ha parlato di “abbattere i cani”? Che comunque è impensabile, dal 1991 esiste in Italia una legge (281) che lo impedisce. Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

    Chi ha parlato di “abbattere i cani”? Che comunque è impensabile, dal 1991 esiste in Italia una legge (281) che lo impedisce. Grazie di leggere 24zampe, saluti gm

  • Alessandra Colla |

    Ora, che per risolvere il problema derivato soltanto dall’inciviltà di chi non ha fatto il proprio dovere, si pensi di abbattere i cani (che sono solo vittime), si voglia ricorrere al solito facile “abbattiamoli”, sappiate che ci opporremo con tutte le forze.

  • Alessandra Colla |

    Ora, che per risolvere il problema derivato soltanto dall’inciviltà di chi non ha fatto il proprio dovere, si pensi di abbattere i cani (che sono solo vittime), si voglia ricorrere al solito facile “abbattiamoli”, sappiate che ci opporremo con tutte le forze.

  • antonella |

    QUELLO DEL RANDAGISMO E’ UN GROSSO PROBLEMA NEL SUD. SPERIAMO CHE IL TUTTO NON SI LIMITI A RISOLVERE TEMPORANEAMENTE LA SITUAZIONE DI QUEL SITO ARCHEOLOGICO E BASTA. VA FATTO UN PIANO PER AFFRONTARE QUESTA PIAGA (IO LA DEFINIREI COSI’).

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