PASQUA AL BIOPARCO, ROMA, FINO AL 3 APRILE 2018
In occasione delle vacanze di Pasqua, il Bioparco propone un intenso programma di attività ludico-didattiche che culminerà il 31 marzo e il giorno di Pasqua con due giornate tematiche. Sabato 31 marzo e il 1° aprile dalle ore 11.30 alle 17.00 si svolgeranno diverse attività per scoprire la grande varietà di forme e colori delle uova degli animali: Non solo uccelli, attività di osservazione per scoprire che non solo gli uccelli fanno le uova, ma anche i serpenti (uova morbide), i rospi (gelatinose), fino a quelle puntiformi in molti pesci. Un safari in giardino: percorso esplorativo per conoscere gli abitanti che si nascondono tra i fili d’erba e osservare da vicino molte specie per scoprire se e che uova fanno, come vivono le formiche, com’è fatta una mantide religiosa, cosa mangia la chiocciola e l’utilità di un lombrico. Uova da record: i bambini si divertiranno ad associare domande e relative risposte sulle uova da record (le più grandi/piccole, quelle più colorate) e su chi le depone. L’uovo giusto al posto giusto: gioco a squadre con indovinelli e quiz a tema uova. Tutti nati da un uovo: un emozionante A TuxTu con insetti, anfibi, rettili e piccoli mammiferi per scoprire tutti i segreti delle uova e soprattutto… di chi le fa. E poi: i giochi di un tempo, in cui adulti e bambini potranno divertirsi cimentandosi nella corsa cucchiaio con l’uovo, nel gioco della campana con ovetti di cioccolato, nel salto alla corda. I bambini potranno inoltre costruire il proprio gioco-uovo di Pasqua partecipando ai laboratori creativo-manuali (nella foto sopra). Immancabili inoltre l’attività ‘Dai da mangiare all’elefante Sofia’ alle 12.00 e i pasti degli animali. A Pasquetta e martedì 3 aprile saranno organizzati i pasti degli animali. Ulteriori dettagli del programma su: www.bioparco.it.
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CROWDFUNDING PER IL LUPO, ALTA VALLE DEL TARO (PR), FINO AL 30 APRILE 2018
“Io non ho paura del lupo” è un progetto biennale di “citizen science” che vuole scoprire e raccontare le storie dei lupi che popolano l’alta Valle del Fiume Taro, un territorio vasto e selvaggio in provincia di Parma, nell’Appennino Settentrionale. Far conoscere significa far capire ed è il primo passo per arrivare al rispetto del lupo. Il progetto coinvolge già una settantina di volontari ma per realizzarsi appieno ha bisogno di fondi, che cerca attraverso una forma di finanziamento dal basso che si chiama crowdfunding. Si tratta di una colletta online che mira a raccogliere 65mila euro (ma permette a chiunque di donare qualsiasi cifra, anche solo 10 euro) per i costi di formazione, spostamenti, fototrappole e analisi, tra gli altri. “Io non ho paura del lupo” si propone di ottenere dati come la stima della popolazione di lupo presente, valutare l’estensione dei branchi sul territorio, rilevare le nascite e l’accrescimento dei cuccioli. Inoltre il monitoraggio verrà affiancato da una fitta campagna di comunicazione attraverso i social network e i media tradizionali, raccontando gli episodi più importanti e promuovendo il progetto con materiale informativo ed eventi che coinvolgano i cittadini e gli allevatori della zona. Qui e nel video sotto è possibile trovare le risposte a molte domande sulla durata, sui criteri del monitoraggio, su come verranno spesi i soldi raccolti e altro ancora.
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I FORTUNELLI, LOMBARDIA, FINO AL 30 APRILE 2018
I Fortunelli sono una linea realizzata in esclusiva per Coop Lombardia. Attraverso il gioco e l’esempio i bambini crescono e si misurano con il mondo esterno: i cinque personaggi dei Fortunelli – il riccio Aristide, la micina Amelia, il cane Alfonso, il pipistrello Vladimiro e la gallina Nella – insegnano l’importanza dell’amicizia, il rispetto per l’ambiente, il confronto con il diverso e la bellezza di prendersi cura degli altri. “Valori e contenuti allineati ai principi e allo spirito della cooperativa”, spiega una nota. La collezione si inserisce nella campagna Alimenta l’Amore promossa da Coop Lombardia che, in collaborazione con le amministrazioni comunali, promuove una raccolta permanente di cibo per animali nei punti vendita. Il progetto, inaugurato a Milano nel 2014, è al momento attivo in numerose città della Lombardia. I peluche sono nei negozi fino al 30 aprile 2018. In tre anni sono stati distribuiti 600 mila pasti agli animali in difficoltà attraverso le associazioni animaliste che hanno aderito all’iniziativa.
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MOSTRA LIGABUE, GENOVA, FINO AL 1° LUGLIO 2018
Al Palazzo Ducale di Genova arriva la grande antologica dedicata ad Antonio Ligabue: allestita dal 3 marzo al 1 luglio, la mostra affronta le tappe salienti della vita e della ricerca artistica del pittore, uno dei principali del ‘900 italiano. Esposte circa 80 opere, in un percorso che si focalizza su due nodi cruciali della genialità creativa di Ligabue: gli animali, selvaggi e domestici, e gli autoritratti. Tra i primi si trovano alcuni capolavori come “Leopardo che assale un cigno”, “Tigre reale” realizzato nel 1941, “Lepre nel paesaggio”. Nella foto sopra “Gatto con topo”, olio su tavola di faesite, 1956-57, da collezione privata.
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GLI ANIMALI DI FRIDA, MILANO, FINO AL 3 GIUGNO 2018
Fino al 3 giugno al museo Mudec di Milano c’è la mostra “Frida Kahlo – Oltre il mito”: oltre 70 dipinti, 150 foto e 50 disegni dell’artista messicana. Se per l’opera completa rimandiamo all’articolo, alla fotogallery e al video sul sito del Sole 24 Ore, su 24zampe segnaliamo il rapporto dell’artista con gli animali che ha ritratto nelle sue opere e il significato della loro presenza. Con una vita costellata da guai fisici e spesso costretta all’immobilità, Frida si circonda di animali accogliendoli e creando un “nido” che infonde sicurezza e fiducia. Sfortunata anche in amore, gli animali di casa sono i suoi veri amici e anche i figli che non avrà mai: oltre un terzo dei suoi autoritratti sono in realtà dipinti di gruppo con la presenza della scimmia, del gatto, del pappagallo, del cane nudo, del cerbiatto e della colomba. Il curatore della mostra Diego Sileo racconta i due livelli di lettura del rapporto di Frida con gli animali: “Il più semplice è quello di un legame di tipo affettivo: scimmie, cani nudi messicani e pappagalli sono i suoi animali domestici, in un atteggiamento molto moderno. La seconda lettura, più complessa, è il rimando alla simbologia precolombiana e azteca. La scimmia, presente in molte opere della Kahlo, significa desiderio di maternità ma anche lussuria: in ‘Autoritratto con scimmia’ del 1938, Frida vuole parlarci del suo amore per Nickolas Muray, una crepa nel suo tormentato rapporto con il marito Diego Ribera”. Anche le farfalle sono simboli funerei e funesti: rappresentano l’apparenza che inganna quando decorano la gamba più malandata dell’artista. Nell’autoritratto con la corona di spine “il gatto rappresenta la minaccia al suo amore con Ribera e le spine alle quali il colibrì è appeso il sincretismo religioso dell’artista, cattolica ma con rimandi precolombiani”. Nelle sue nature morte, in particolare in “Lacrime di noci di cocco”, i frutti “sono marci e ospitano insetti e lombrichi che vi si insediano e li portano a deteriorarsi, un parallelismo con sue malattie”, continua Sileo. Ne “Il pulcino” la Kahlo manda un messaggio politico dopo aver scoperto che gli Usa avevano chiamato la bomba sganciata su Hiroshima “The little chicken”. Le quattro scimmie di “Autoritratto con scimmie” rappresentano stavolta non i figli desiderati ma i suoi quattro alunni più fedeli e affettuosi mentre nell’autoritratto “Io con i miei pappagalli” gli animali, pappagalli amazzoni, Frida rappresenta un proprio momento di forza interiore e audacia sentimentale. In mostra anche il celebre dipinto “Il cervo ferito”: l’artista qui rappresenta il dolore fisico ed emotivo di una convalescenza difficile dopo un’operazione nel 1946. Si identifica con un cervo, forse l’amato Granizo, suo cerbiatto domestico, trafitto da numerose frecce (come il San Sebastiano del Mantegna) che giace ferito sotto un ramo spezzato, simbolo funebre messicano. L’esposizione è promossa dal Comune di Milano e da 24 Ore Cultura del Gruppo 24 Ore. (foto Miguel Medina/Afp)
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MIMETISMO ANIMALE, GENOVA, FINO AL 2 SETTEMBRE 2018
Al Museo di Storia Naturale Doria apre sabato 10 febbraio la mostra “Kriptos. Inganno e mimetismo nel mondo animale”. Mimetismo non vuole dire solo nascondersi, ma fingere di essere qualcosa di diverso; gli animali assumono forme e colori di quanto li circonda, oppure spaventano i nemici con colorazioni vistose. Moltissimi fingono di essere quello che in realtà non sono: una foglia, un fiore, un rametto, un ciuffo di muschio, oppure adottano la livrea di specie pericolose quando sono del tutto privi di mezzi offensivi. Un’ esposizione ideale per le famiglie con bambini: rane variopinte, camaleonti, gechi, insetti foglia, mantidi e ragni con livree sorprendenti, presentati all’interno di grandi terrari arredati che riproducono l’ambiente naturale delle specie ospitate. Fotografie in grande formato e proiezioni video a parete a cura di Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli raccontano la vita segreta delle specie presenti. Dalle 10 alle 18 da martedì a domenica, info tel. 010564567.
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MOSTRA FOTOGRAFICA, ROMA, FINO AL 22 APRILE 2018
Si chiama ”Photo Ark – meraviglie del mondo animale” la mostra fotografica di Joel Sartore all’Auditorium Parco della musica di Roma fino al 22 aprile 2018. Raccoglie 60 scatti di quella galleria quasi enciclopedica cui Sartore, fotografo del NatGeo, sta lavorando da 12 anni e nella quale ha già immortalato più di 7.400 specie in cattività in oltre 300 zoo. Inventando quasi un genere, con gli animali ritratti come fossero in uno studio fotografico. L’obbiettivo, ritrarre tutte e 12 mila le specie ospitate in riserve e centri di conservazione, nel ”disperato tentativo – scrive lo stesso fotografo – di fermare, o almeno rallentare, la perdita di biodiversità a livello globale”. Perché quelle ritratte, mammiferi, uccelli, anfibi, pesci o rettili, sono ‘tutte specie in pericolo di estinzione. “Se spariscono questi animali, spariamo anche noi. La biodiversità non è un lusso, ma una necessità. E se stanno scomparendo, la colpa è nostra”, spiegano gli organizzatori. La mostra si avvale della tecnica della realtà aumentata grazie alla quale è possibile simulare l’interazione con alcuni animali. (nelle foto Ansa sopra e sotto alcuni degli scatti in mostra, per saperne di più cliccare qui, altre foto qui nella fotogallery del sito del Sole 24 Ore)
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MOSTRA PALEOAQUARIUM, GENOVA, FINO AL 31 MARZO 2018
Fino a domani, 31 marzo 2018, presso la Galleria Atlantide dell’Acquario di Genova una mostra sugli animali marini nella preistoria. “Paleoaquarium, il mare al tempo dei dinosauri”, curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco, è realizzata da Costa Edutainment spa in collaborazione con gli Experience Designer di ETT spa e lo studio paleontologico Prehistoric Minds. 500 mq di spazio espositivo, 5 ricostruzioni in scala 1:1, 315 mq di illustrazioni a parete in scala 1:1, 3 esperienze multimediali, un’area VR con 10 postazioni di Realtà Virtuale composte da sedute movimentate e Samsung Gear VR per un viaggio a 360° nel tempo e nello spazio. 180 secondi di video immersivo, consentono al visitatore di immergersi negli Oceani preistorici alla scoperta dei grandi predatori marini di allora. Punti forti dell’esposizione, per l’impatto spettacolare che hanno sul pubblico, sono le ricostruzioni degli animali acquatici del passato: un esemplare del plesiosauro Cryptoclidus dal lungo collo, rettile acquatico estinto conosciuto dai più per aver ispirato la leggenda del mostro di Loch Ness; il pliosauro Liopleurodon, strettamente imparentato con i plesiosauri, ma caratterizzato da collo breve e da fauci enormi; l’ittiosauro Ophthalmosaurus, che con la forma del suo corpo, lungo 4-5 metri, rimanda ai delfini dei giorni nostri; il calco di un cranio di Dunkleosteus “pesce” primitivo simile come morfologia esterna alle forme attuali, ma non imparentato con esse; Dunkleosteus visse circa 370 milioni di anni fa, era lungo circa 6 metri e pesava circa una tonnellata. Ultimo modello in mostra quello delle mascelle gigantesche del megalodonte (Charcharocles megalodon), lo squalo più grande che sia mai esistito.