La Commissione europea ha organizzato una consultazione pubblica sul futuro dell’apicoltura alla quale si può contribuire fino al prossimo 5 aprile. “L’iniziativa – si legge nella pagina di accesso al questionario – intende contrastare il declino degli impollinatori migliorando l’efficacia delle politiche dell’Ue a loro favore e la visibilità politica della questione. In questo modo, si sosterranno gli sforzi dell’Ue intesi ad arrestare la perdita di biodiversità e ad attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile”. Anche il Wwf ha lanciato oggi un appello a parteciparvi: “Dopo i pesticidi – scrive l’associazione del panda -, il clima che cambia è uno dei maggiori pericoli per la sopravvivenza delle api e altri impollinatori. Una delle spie degli effetti negativi dei cambiamenti climatici è la drammatica diminuzione delle api domestiche e selvatiche – sottolinea la nota del Wwf – ma dagli impollinatori dipende oltre il 70% della produzione agricola per la nostra alimentazione”. Inverni più corti e più caldi allungano la finestra di attività delle api, per le quali si ipotizzano 20-30 giorni di lavoro in più l’anno: secondo i ricercatori dell’Università di Milano uno stress aggiuntivo per le api che comprometterebbe la loro salute. Inoltre, secondo i dati forniti dagli apicoltori italiani dell’Unaapi la produzione di miele, a causa della siccità del 2017, è calata del 80%. La compilazione del questionario, in 23 lingue tra cui l’italiano, richiede circa 20 minuti ma è possibile salvare le risposte e completarlo in un secondo momento.
