Allarme Wwf sul clima: dal leopardo delle nevi all’orso polare migliaia di specie a rischio

Dall’orso polare al leopardo delle nevi, dalla tigre dell’Amur al rinoceronte di Giava: sono le specie simbolo che nel mondo rischiano di sparire a causa del cambiamento climatico, insieme ad altre migliaia tra animali e piante. Anche nel cortile di casa nostra non va meglio. Entro la fine del secolo il Mediterraneo rischia di perdere la metà delle specie se nel mondo non si ridurranno le emissioni di CO2. L’Sos è contenuto nel nuovo studio del Wwf e riguarda oltre la metà delle 80mila specie prese in esame in 35 hotspot di biodiversità. Tutte potrebbero non arrivare al prossimo secolo, se a livello internazionale non sarà operato un massiccio taglio delle emissioni di gas serra.

DUE SCENARI POSSIBILI: QUELLO PESSIMISTICO…

Nello scenario più pessimistico – secondo la ricerca del Wwf, dell’università britannica dell’East Anglia e dell’australiana James Cook University pubblicato sulla rivista Climatic Change -, e cioè con un aumento della temperatura di 4,5 gradi, fino al 90% degli anfibi, l’86% degli uccelli e l’80% dei mammiferi si potrebbero estinguere localmente nelle savane boschive di Miombo, in Africa Meridionale. L’Amazzonia, invece, potrebbe perdere il 69% delle sue specie vegetali.

…E QUELLO PIU’ FAVOREVOLE (MA SEMPRE DISASTROSO)

Nello scenario più roseo – l’aumento di 2 gradi della temperatura globale – il 25% delle specie sarebbe comunque in pericolo. “Molti dei luoghi più affascinanti della Terra, come l’Amazzonia e le isole Galapagos e alcune aree del Mediterraneo, potrebbero diventare irriconoscibili agli occhi dei nostri figli”, evidenzia la presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi. “Metà delle specie non sopravviverebbe al cambiamento climatico. Splendide icone come le tigri dell’Amur o i rinoceronti di Giava, vissuti sulla terra per 40 milioni di anni, rischiano di scomparire, così come decine di migliaia di piante e altre piccole creature, fondamentali per la vita sulla Terra”.