Estinto un puma se ne introduce un altro: in Usa esemplari dell’ovest al posto degli orientali?

Il puma orientale è stato dichiarato ufficialmente estinto negli Stati Uniti dallo U.S. Fish and Wildlife Service, l’agenzia Usa per la fauna: l’ultimo avvistamento di un esemplare del grande felino si ritiene sia avvenuto 80 anni fa, quando un cacciatore del Maine l’ha ucciso. Sarà cancellato dalla lista Iucn degli animali “critically endangered” ma se ne sente la mancanza al punto da pensare a una sua reintroduzione. Una volta presenza costante sulle montagne di un vasto territorio compreso tra il Michigan, l’Ontario meridionale e il New England, il Tennessee e il Nord e Sud Carolina, il più diffuso predatore felino degli Stati Uniti d’America ha subito un declino vertiginoso sin dai primi insediamenti degli europei. È stato vittima principalmente di caccia e di perdita di habitat. La pantera della Florida è una sottospecie del puma orientale, anch’essa a rischio estinzione, e rappresenta l’ultima popolazione con esemplari in grado di riprodursi a Est del Mississippi. Ma nella notizia della scomparsa della specie c’è comunque anche chi intravede un’opportunità, quella di reintrodurre sulle montagne americane orientali esemplari di puma dell’Ovest. “Abbiamo bisogno di grandi carnivori come le pantere per mantenere l’equilibrio della catena alimentare”, afferma Michael Robinson, del Center for Biological Diversity. “I puma potrebbero frenare la sovrappopolazione dei cervi e le malattie trasmesse dalle zecche che minacciano la salute dell’uomo”.