La Cassazione ha confermato la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano nel febbraio 2017 nei confronti di un veterinario della provincia di Pavia per uccisione e maltrattamento di animali e violenza sessuale: tre anni e un mese di reclusione. Nel dettaglio, un anno e tre mesi per i reati contro gli animali, e un anno e dieci mesi di carcere per i reati di maltrattamenti e molestie sessuali, oltre al risarcimento a favore delle parti civili tra cui la Lega anti vivisezione che ha reso noto questo verdetto e che è stata difesa dall’avvocato Patricia Fischioni. Dal giugno 2015, il veterinario è stato cancellato dall’Albo per radiazione, un provvedimento che preclude di esercitare la professione per sempre. L’istanza di radiazione – informa la Lav – era stata presentata dall’Ordine dei Medici Veterinari di Pavia nel luglio 2014, dopo la condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Pavia, e la sua validità è stata decretata dalla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie presso il Ministero della Salute. Il veterinario era finito a processo dopo l’indagine – condotta nei suoi ambulatori di Santa Maria della Versa (Pavia) e di Borgonovo Val Tidone (Piacenza) – dalla quale erano risultate sevizie tremende: privazione di acqua e cibo a cani e gatti in degenza, mancata somministrazione di antidolorifici ad animali sofferenti, interventi chirurgici con dosi di anestesia insufficienti, gatti presi a calci e lanciati contro il muro, cuccioli di cane e gatto uccisi dentro sacchetti della spazzatura, animali malati terminali chiusi direttamente nel congelatore, un gatto ucciso a colpi di martello. La vicenda era venuta a galla anche grazie a un servizio di ‘Striscia la notizia’, nel quale il veterinario si era scagliato contro la troupe di Edoardo Stoppa che gli chiedeva perchè lavorasse ancora nonostante la sospensione dalla professione decretata dall’Ordine.
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