Manhattan, l’ultimo trend immobiliare è la stanza del “pet” per cani, gatti, uccelli e tartarughe

L’ultimo trend a New York è la stanza del “pet”: a dispetto degli spazi limitati e dei costi nell’isola dei grattacieli e dintorni, molti proprietari di animali d’affezione non badano a spese pur di regalare ai loro fidati amici animali spazi speciali riservati nei loro appartamenti. Ci sono casi estremi: Hunt Slonem, un artista di Brooklyn noto per ritratti umoristici di coniglietti, ha ricavato un’area di oltre cento metri quadri del suo studio di Sunset Park per la sua famiglia di uccelli. Nella voliera, oltre 60 uccelli, tutti salvati dall’abbandono, sono alloggiati in gabbie sospese e aperte. Il pavimento ricoperto con maioliche importate dal Nicaragua permette, come dice il proprietario, di “definire lo spazio e mascherare elegantemente le feci”. Slonem, che lavora e dipinge in mezzo agli uccelli, non ha rinunciato a spazi abitabili a favore dei suoi animali come ha fatto invece a Manhattan – nel palazzo “New York by Gehry”, il più alto edificio residenziale americano – Lucy Swift Weber’s quando il suo yorkshire terrier di dieci anni, Chauncey, si è ammalato di cancro: la stanza degli ospiti, occupata usualmente dal figlio di Lucy in visita, ha il suo bagno privato e ogni comodità che un convalescente a quattro zampe si può aspettare. E c’è chi ha un appartamento tutto per sè come i pets di Caroline Stern, che ne ha ben tre sullo stesso piano di un palazzo di Central Park West: tre pappagalli, un gatto e una tartaruga hanno a disposizione un monolocale di 50 metri quadri dove giocare liberamente quando non sono con la padrona.