Sequestrati 1200 uccelli protetti a Bergamo: otto denunce, Lipu parte civile al processo

Circa millecento esemplari morti di uccelli di specie particolarmente protette (pispole, voltulini, tottovilli, lucherini, ballerine, fanelli, cardellini e strillozzi) sono stati sequestrati dai carabinieri forestali del Soarda (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali) all’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo). Otto cittadini italiani residenti nelle province di Bergamo e Vicenza sono state denunciati per detenzione di specie particolarmente protette. L’attività è stata svolta di concerto con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e con la locale Compagnia della Guardia di Finanza a metà della settimana scorsa. I carabinieri del Soarda, impegnati in questi giorni nelle valli bresciane insieme ai reparti del Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia nell'”Operazione Pettirosso” a tutela del passo di avifauna migratoria proveniente dal centro e nord Europa e contro il bracconaggio a questo tipo di fauna selvatica, a seguito di indagini mirate su informazioni pervenute da canali internazionali dell’Arma, hanno effettuato controlli sui bagagli di alcuni passeggeri di un volo di linea proveniente dalla Romania. I 1119 piccoli uccelli erano stati sistemati all’interno di grandi valigie insieme a placche refrigeranti per meglio conservare la carne. La Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ha annunciato che sarà “parte civile al processo contro questi cacciatori – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu – perchè meritano una punizione esemplare. Uno scandalo, quello della caccia all’estero, di cui si parla poco ma che costituisce un grave problema per gli uccelli migratori, un patrimonio che appartiene a tutta la comunità. “Se iscritti ad associazioni venatorie sarebbe il caso che questi bracconieri venissero espulsi dalle loro stesse organizzazioni – conclude la Lipu -. Non si può tacere di fronte a questo furto di biodiversità e al business milionario che ruota attorno la tragica farsa del turismo venatorio. Questa vicenda rappresenta una pessima figura dell’Italia a livello comunitario”.