I bramiti dei cervi dei Monti Sibillini portano segnali di speranza: popolazione su del 15%

Cresce la popolazione dei cervi nel Parco dei Monti Sibillini, territorio duramente provato dal terremoto. I risultati del nono censimento, che si è svolto il 22 settembre, mediante l’ascolto del bramito, tipico vocalizzo emesso dai maschi nel periodo degli accoppiamenti, hanno permesso di contare un numero compreso tra 64 e 70 individui, concentrati soprattutto nell’area di Visso e Castelsantangelo sul Nera. Sulla base di valutazioni sul numero medio di esemplari che compongono gli “harem”, cioè i branchi di femmine e giovani difesi da ogni maschio riproduttore, è possibile stimare una popolazione complessiva tra i 450 e i 510 cervi, con presumibile incremento di circa il 15% rispetto allo scorso anno. Il cervo, che ha sempre abitato questi monti e da cui si era estinto circa due secoli fa, è tornato a ripopolare i boschi dei Sibillini grazie a un progetto di reintroduzione realizzato dal Parco a partire dal 2005. Il monitoraggio del cervo, effettuato anche tramite l’utilizzo di foto e video trappole, fa parte del progetto Wolfnet 2.0 della direttiva “Biodiversità” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con lo scopo di monitorare la popolazione di lupo, specie di interesse comunitario, e delle sue prede naturali tra le quali, appunto, il cervo. Il censimento è stato effettuato di notte dai tecnici del Parco con la collaborazione del personale del Reparto Carabinieri Forestali e la partecipazione di 41 volontari. L’aumento della popolazione dei cervi viene letto come un segnale di speranza – dicono alla Casa del Parco a Visso – per tutto il territorio ferito dai gravi eventi sismici dello scorso anno. (Ansa)