La produzione italiana di mangimi per l’alimentazione animale si è attestata nel 2016 a 14.226.000 tonnellate, con un aumento dello 1,2% rispetto all’anno precedente (14.056.000 nel 2015). È questo uno dei dati presentati a Piacenza da Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, nel corso della sessione pubblica dell’Assemblea annuale dei giorni scorsi. Il mercato degli alimenti zootecnici in Italia – ha rilevato inoltre Assalzoo – ha generato nel 2016 un valore oltre 6 miliardi di euro (6.020 contro 5.860 miliardi di euro del 2015). La ripresa del fatturato – ha spiegato l’Associazione – dipende fondamentalmente dall’aumento dei prezzi di produzione e del costo del lavoro; i primi infatti registrano un aumento del 2,2% rispetto al 2015, il secondo un aumento dell’1,9 confrontato all’anno precedente. I livelli occupazionali si sono mantenuti costanti: l’industria mangimistica italiana dà lavoro a 8.500 addetti, escluso l’indotto. “E’ demotivante – ha affermato Alberto Allodi, presidente di Assalzoo – dover disperdere energie per combattere una serie di detrattori che prendendo ad esempio casi isolati screditano un settore che lavora con passione. Mai come oggi sentiamo la necessità di ‘essere filiera’. Alle autorità chiediamo di scendere in campo per fornire una informazione corretta – obiettiva, oggettiva e fondata su basi scientifiche – sia in materia salutistica che di modalità di allevamento. Siamo i primi a chiedere alle autorità di individuare e bloccare le attività che non operano nel rispetto delle normative vigenti”. (Ansa)
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