AGGIORNAMENTO DEL 15 GIUGNO 2017 – LE RAGIONI E IL DISAPPUNTO DEI VETTURINI
“Le più grandi capitali europee hanno il servizio di carrozze per passeggeri e anche in Italia città come Siena, Palermo, Firenze, Napoli, Capri hanno le ‘botticelle’: perché questo accanimento contro i vetturini romani?”. Massimo Stazzi prepara il suo cavallo nelle stalle del deposito delle carrozze di servizio pubblico di Roma, all’ex Mattatoio del quartiere Testaccio. In famiglia rappresenta la terza generazione di vetturini e non vuole rinunciare alla tradizione, nonostante la Giunta capitolina abbia di recente approvato una memoria che indica la sostituzione delle storiche “botticelle” con una nuova tipologia di carrozza, senza cavalli. Il prototipo della “botticella” elettrica è stato già realizzato ed è attualmente sottoposto a verifiche e collaudi per poter circolare nell’area urbana della Capitale al posto delle carrozze con i cavalli, che “entro la fine dell’anno saranno spostate nei parchi delle ville storiche di Roma”. Lo assicura il presidente della Commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco, annunciando “un regolamento che andrà a integrare la delibera che norma il trasporto pubblico non di linea”. “La memoria dà un indirizzo definitivo – ha detto Diaco – e pone tre termini: il primo è lo spostamento delle carrozze dei cavalli dal traffico urbano all’interno delle ville storiche, il secondo è la riconversione della licenza attuale in ‘licenza taxi’, il terzo è la possibilità di avere una botticella elettrica e di sponsorizzare una mobilità sostenibile e dolce”. “In questo modo – ha proseguito il presidente della Commissione Ambiente – garantiremo la continuità lavorativa dei vetturini e il benessere degli animali”. Al raduno per la consueta partenza giornaliera dopo le ore 17 dal deposito adiacente al museo Macro, i conducenti delle botticelle romane mostrano però disappunto per le nuove indicazioni del Comune. Tirano fuori referti veterinari, esami radiologici dei cavalli e un documento siglato dall’università di Teramo secondo cui “i cavalli si trovano in ottimali condizioni di salute e hanno perfettamente tollerato il lavoro al quale sono stati sottoposti”. “Tante persone pensano che il cavallo porti in groppa tutto il peso della carrozza – dice il vetturino Augusto Celli – ma in realtà il suo unico peso è il finimento di circa otto chili, niente per un cavallo”. “Cosa andiamo a fare nei parchi? – aggiunge Massimo Stazzi – Siamo quarantatré e l’unico parco turistico è Villa Borghese”. Neanche l’ipotesi di utilizzare le nuove carrozze soddisfa i cocchieri romani: “Non sono botticelle ma automobili – spiegano -, alla stregua dei taxi”. “Abbiamo una lunga tradizione e amiamo molto questo lavoro – sottolinea Augusto Celli -, non arrechiamo nessun danno ai cavalli né alla città e amiamo il nostro animale: per quale motivo dovremmo cambiare lavoro?”. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2017
Via le “botticelle” dalle strade di Roma. La giunta capitolina ha approvato una memoria che destina i tradizionali calessi romani nei parchi e nelle ville storiche “per garantire la sicurezza del servizio, tutelare il benessere dei cavalli ed evitare problemi alla viabilità della Capitale”. Ma i vetturini, mai ricevuti in Campidoglio, non apprezzano e minacciano di ricorrere al Tar. “Come promesso, questa amministrazione avvierà l’iter per eliminare dalle strade le cosiddette botticelle per spostarle nei parchi e nelle ville della città, ambienti più salubri per gli animali e più sicuri per le persone. Ma vogliamo rassicurare: nessun vetturino perderà il lavoro, i titolari delle licenze avranno infatti la possibilità di trasformare l’attuale autorizzazione in licenze taxi”, dichiara l’assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale Pinuccia Montanari. “L’obiettivo è arrivare alla totale dismissione delle botticelle a trazione animale per sostituirle con ‘biobotticelle’ elettriche, mezzi più moderni che mantengono comunque un alto valore turistico e culturale”, aggiunge. Un portavoce dei conduttori delle carrozzelle ribatte che i vetturini non sono mai stati convocati dall’assessore per parlare del proprio futuro: “Vogliono far contenti gli animalisti che portano voti ma noi in parchi e ville storiche non abbiamo intenzione di andare. Ci rivolgeremo al Tar, se necessario”, conclude. (nella foto sopra, il cavallo stramazzato al suolo un anno fa in piazza Venezia a Roma. Sotto, una biobotticella elettrica)