Le foto di un lupo impiccato a un albero inviate a “Il guardiano dell’ombra”, un’associazione animalista di Pendenza di Cittaducale, in provincia di Rieti, e postata su fb (qui). Appeso all’animale un cartello che, se vero e confermato, sembrerebbe attribuire il gesto ad allevatori delusi dai controlli e dalla burocrazia delle istituzioni: “Mangiato pecore e vitelli e non abbiamo ricevuto rimborso”, racconta il post dell’associazione. “Atto ignobile che merita di essere punito in modo esemplare”, dice la Lav, che mette a disposizione la somma di 10mila euro di ricompensa per chi fornirà informazioni utili a identificare i responsabili della morte del lupo. Per Enpa, la “responsabilità politica dell’accaduto sarebbe del ministro dell’Ambiente e della campagna d’odio. Scomparsa l’ipotesi di uccidere i lupi è scomparso anche il piano di tutela”. “Problema non sono indennizzi ma normativa spuntata che tutela lupi e eccessi di burocrazia. Restano comportamenti criminali da contrastare!”, twitta il presidente di Enpa Milano, Ermanno Giudici (Twitter@IlPattoTradito). Tra i tanti commenti dei lettori sulla pagina fb, molti ricordano le responsabilità degli allevatori nel lasciare incustodite le greggi senza cani nè recinti. Qualcuno invita a boicottare pecorino e latte e c’è anche chi chiede di smettere di pubblicare immagini di questo tipo, temendo un effetto emulazione. Ancora un atto di bracconaggio, dunque, ai danni di una specie protetta da cinquant’anni sul territorio dello Stato italiano e che, nonostante ciò, muore di morte naturale solo nel 6% dei casi, secondo i dati del Wwf. Un lupo su due, infatti, rimane investito sulle strade e uno su tre è vittima dei bracconieri, circa 300 l’anno. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe.
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