Saranno le api a monitorare la qualità dell’ambiente attorno alla Reggia di Carditello, sito borbonico che si trova nel comune di San Tammaro (Caserta), in un’area degradata a ridosso della Terra dei fuochi dove sorgono numerose discariche pubbliche ormai chiuse. E’ stata infatti inaugurata la centralina di biomonitoraggio per il controllo della qualità ambientale, cioè delle arnie di api. Gli insetti del progetto CARA Terra nel loro quotidiano bottinare in un ampio raggio di azione (almeno 3 km intorno alla Reggia) perlustreranno costantemente l’aria, l’acqua e la vegetazione, fungendo da specie indicatrice (la cui presenza o assenza può essere associata ad un determinato tipo di inquinamento), bioindicatore vero, capace di manifestare modificazioni morfologiche in base alla presenza di inquinanti, bioaccumulatore (che accumulano gli inquinanti nei loro tessuti e organi) e biocollettore (concentrano particolari inquinanti nei prodotti). Analizzando i campioni di cera, miele e le api stesse, si cercheranno metalli pesanti, in particolare cadmio e piombo, che sono inseriti nella lista europea degli inquinanti per i quali è richiesta una priorità di indagine. “Delle api ci possiamo fidare – dice Gennaro Granata del CoNaProA (Consorzio Nazionale Produttori Apistici) -, sono incorruttibili e, quindi, assolutamente attendibili: concorreranno a dimostrare che il territorio casertano, dal punto di vista agroalimentare il più controllato al mondo, è salubre, non presenta ordinariamente livelli di inquinanti pericolosi per la salute pubblica”. L’iniziativa è della Coldiretti che di recente ha siglato una intesa con la Fondazione Real Sito di Carditello.