“Negli ultimi trent’anni, i cani e i gatti di famiglia hanno fatto un salto di habitat: dal giardino, al divano al letto. Con la separazione degli spazi che è venuta meno, la prossimità fisica ci impone di alzare l’asticella della prevenzione e del controllo sanitario. Per questo è importante coltivare una responsabilità di tipo collettivo, affinché i parassiti dei nostri animali siano tenuti sotto controllo”. Sono le parole di Marco Melosi, presidente dell’Anmvi, l’associazione che riunisce i medici veterinari italiani, pronunciate ieri a “Prevenzione a 360°”, l’evento organizzato da Msd Animal Health, sugli aspetti più problematici delle malattie trasmesse all’uomo dagli animali. Le zoonosi sono rare ma sempre possibili e Salmonella, Clostridium difficile, toxoplasmosi, Campylobacter jejuni e parassiti possono essere trasmesse da graffi e morsi ma anche da feci e saliva. Al convegno c’erano importanti relatori e ricercatori internazionali come Gioia Capelli, dell’Izs delle Venezie, che ha ricordato che anche “l’Hiv e la Sars sono state trasmesse all’uomo dagli animali” e Antonio Cascio, medico e direttore Uoc Malattie Infettive del policlinico di Palermo, che ha parlato della febbre bottonosa del Mediterraneo: provocata dal morso di zecca, i casi in Italia “sono passati dai 1200 l’anno del periodo ’92/’98 ai 10.069 l’anno del 2010 e negli anziani è letale nel 3% dei casi”. Per quel che riguarda i proprietari di animali, il sentiero da seguire resta sempre quello della prevenzione. “Lo sviluppo di nuove molecole – ha spiegato Kurt Pfister dell’European veterinary parasitology college – ha favorito l’immissione in commercio di prodotti dotati di un elevato profilo di sicurezza”.
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