AGGIORNAMENTO DEL 26 APRILE 2017 IN CODA – LA LEIDAA DELLA BRAMBILLA PARTE OFFESA
+++
POST ORIGINALE
E’ passato quasi un anno da quando quattro giovani a Sangineto, provincia di Cosenza, hanno barbaramente ucciso il cane Angelo. I quattro ventenni, il 24 giugno scorso, forse per noia o per sadismo, hanno legato, impiccato e seviziato Angelo, un randagio di colore bianco conosciuto da tutti in paese, colpendolo con bastoni fino alla morte, filmando l’operato con i cellulari e mettendo il video sui social. I Carabinieri, dopo le indagini, li hanno denunciati per uccisione di animale (c.p. art. 544-bis), per il quale reato rischiano da 4 mesi a due anni di reclusione. Giovedì prossimo, 27 aprile, i quattro imputati compariranno davanti al tribunale di Paola, nel cosentino. Un gesto, quello dei giovani calabresi, che ha diviso la comunità locale e il paese stesso, contrapponendo alcuni concittadini solidali con i balordi alle moltissime persone scioccate dall’accaduto. Dopo che è emerso il delitto, uno dei quattro giovani è stato anche licenziato dall’albergo nel quale lavorava, essendo “venuto meno il vincolo fiduciario” che lega datore e dipendente. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Anche il presidente del Senato Pietro Grasso, in un messaggio inviato al Partito Animalista Europeo, promotore della manifestazione nazionale “Giustizia per Angelo” del 26 novembre scorso, ha condannato i fatti: “La tutela degli animali è una questione di rilevante interesse nazionale che richiede un approccio multidisciplinare e un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la società in ogni sua componente: etica, sociale, economica ed istituzionale”. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Per giovedì il Partito Animalista Europeo ha organizzato un presidio alle ore 8.00 davanti al Tribunale di Paola insieme al Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali. Alle 11.30, poi, un corteo di Animalisti italiani onlus “In marcia per gli Innocenti” partirà dal tribunale verso il Santuario di S. Francesco da Paola, il primo Santo “Animalista” della storia della Chiesa Cattolica. “Chiederemo all’Abate Superiore della Basilica del Santuario di Paola di sensibilizzare la comunità cattolica del posto, circa il rispetto dovuto alla vita di tutti gli animali”, annunciano gli organizzatori. Leal Lega AntiVivisezionista ieri ha manifestato in piazza a Pescia (Pt) per chiedere giustizia non solo per Angelo ma anche per altri animali barbaramente uccisi, ricordando quindi Pilù, Nerina, Spyke (nella foto sopra un momento della manifestazione). Le premesse non sono buone: l’unico accusato dell’uccisione del cane Spike a Pozzuoli è stato assolto, così come è accaduto per i due responsabili dell’esecuzione a colpi di pietra del cane Moro, sulle montagne di Breno, nel bresciano.
+++
AGGIORNAMENTO DEL 26 APRILE 2017 – LA LEIDAA DELLA BRAMBILLA PARTE OFFESA
Hanno impiccato a un albero un cane randagio mansueto e innocuo, di nome Angelo, e lo hanno massacrato a colpi di pala, solo per divertimento, filmando la scena con un telefonino e diffondendola sui social network. Il gip di Paola, in provincia di Cosenza, dovrà decidere giovedì se rinviare a giudizio per questo episodio quattro ventenni di Sangineto (Cosenza). “Il delitto commesso a Sangineto contro il cane Angelo, come una vera ‘pietra dello scandalo’, pone a tutti il problema della giustizia da rendere a chi non ha voce”. Lo riferisce una nota della “Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente”, fondata e presieduta dalla deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla. L’associazione, si legge nel comunicato, “non soltanto parteciperà all’udienza di domani come parte offesa dal reato, chiedendo la celebrazione del processo e la costituzione di parte civile, ma ha organizzato un presidio davanti al Tribunale con la delegata locale Francesca De Cocinis e un gruppo di militanti”. “Alla magistratura il compito di applicare la legge – commenta la deputata Brambilla -, a noi quello di sollecitare la giusta punizione per un inquietante mix di crudeltà e di esibizionismo che dovrebbe preoccupare innanzitutto le autorità locali e non solo chi da mesi tiene alta la bandiera della protesta. Contro ogni tentativo di minimizzare, contro ogni tentazione di dimenticare, noi siamo e saremo sempre in prima linea”.