AGGIORNAMENTO DELLE 21.25 – UN CINGHIALE SCAPPA IN MARE E NUOTA DUE ORE
“Fuga per la libertà” versione cinghiale. Potrebbe essere questo il titolo della giornata di caccia’ avviata questa mattina sulla promenade di Genova, dove due cinghiali si sono rintanati nel giardino degli stabilimenti balneari Nuovo Lido, i più esclusivi della città. I due animali prima hanno rischiato di essere abbattuti, come avrebbero voluto fare gli agenti della Regione, nel rispetto delle normative sugli animali selvatici. Poi, salvati dalla mobilitazione degli animalisti, fra cui una ex modella, e dall’assessore ligure all’Agricoltura Stefano Mai, hanno avuto destini diversi: uno è stato catturato e trasferito in un centro Enpa, l’altro è fuggito, e dopo avere girato all’interno dello stabilimento balneare, si è buttato in mare. E’ stato seguito passo passo da una pilotina dei Carabinieri, dalla quale a un certo punto è stata lanciata un’allerta a chi era in spiaggia, perché l’ungulato si stava riavvicinando a riva. La nuotata del cinghiale è stata seguita a colpi di pagaia anche da un bagnante, forze un animalista, su una tavola da surf. L’animale ha nuotato per circa due ore, fino alla foce del Torrente Bisagno, dove è stato avvistato sugli scogli. Il greto del Bisagno, che attraversa la città dai monti al mare, è un percorso usato spesso dai suini selvatici. La caccia al cinghiale fuggito dal Nuovo Lido per l’intera giornata è diventata un’attrazione vissuta in diretta da centinaia di genovesi a passeggio sulla promenade o che prendevano la prima tintarella sulle spiagge. Prima una sfida a due: fra animalisti, capitanati dalla modella Saba Wesser (più volte sopraffatta dalle lacrime per l’emozione), e gli agenti della Regione Liguria nei panni dei ‘cattivi’ (stamane avevano coordinato l’abbattimento di tre cinghiali a villa Pallavicini, nel ponente della città). A fare scartare l’ipotesi più cruenta è stato l’assessore regionale alla Caccia Stefano Mai. “Non c’è bisogno di sparare, gli animali sono confinati nel giardino e non rappresentano un pericolo”. Tutti contenti, allora, soprattutto il cinghiale, che è riuscito a sfuggire alla cattura. (Ansa)
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POST ORIGINALE
Non saranno uccisi, ma catturati e trasferiti in un centro dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) i due cinghiali rinchiusi da stamane a Genova nel giardino del Garden, il ristorante dei bagni Nuovo Lido, i più esclusivi della città. Lo ha deciso l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia della Regione Liguria, Stefano Mai, giunto nel primo pomeriggio sulla passeggiata a mare di corso Italia. Qui è in atto un vibrante confronto fra gli agenti della Regione, che in base alle normative vigenti intendevano abbattere i due cinghiali, e gli animalisti, che invece si sono detti disposti a tutto per evitare l’uccisione degli animali. “Se la situazione non cambia, allo stato attuale non ci sono motivi per uccidere i due cinghiali, visto che sono rinchiusi in un giardino e non rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica. Per questo – ha detto Mai – ho disposto che i due animali vengano catturati con delle gabbie e trasferiti nel centro Enpa”. Mai ha smentito che, nell’accordo firmato con il Comune, la Regione abbia preannunciato la linea dura, che prevede l’abbattimento di tutti i cinghiali intercettati in città. “Noi – ha spiegato -, a differenza della giunta del sindaco Marco Doria, diciamo che per risolvere il problema non si può escludere che gli animali vengano uccisi, ma solo quando non si può farne a meno e per tutelare la sicurezza dei cittadini”. Quella dei “cinghiali metropolitani” a Genova è una consolidata realtà: nei giorni scorsi un cinghiale ha attraversato la strada e fatto cadere uno scooterista sulle alture della città, al confine fra i comuni di Genova e di Ceranesi e in 5 giorni sono arrivati 22 avvistamenti di cinghiali in città alla centrale operativa della polizia municipale.