A Londra non ci sono solo i “falchi” della “Hard Brexit”, che finalmente hanno ottenuto la data del 29 marzo per attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona e iniziare il processo di uscita dall’Unione Europea. Ci sono anche i falchi veri, quelli pellegrini e le poiane di Harris. I primi sono rapaci quasi scomparsi dalle campagne durante il Novecento, e che nel nuovo millennio si sono reinventati come predatori urbani. Sul quotidiano britannico Guardian un servizio racconta come nella capitale del Regno Unito vivano oggi una trentina di coppie di falchi pellegrini. Nel 2000 erano soltanto due. Gli uccelli nidificano sui punti più alti della città: fra gli altri, la Battersea Power Station (quella della copertina di “Animals” dei Pink Floyd), alla Tate Modern, all’ospedale di Charing Cross e sul palazzo del Parlamento. Come del resto fanno i falchi italiani: proprio ieri, sul Corriere della sera, le foto del falco pellegrino che ha deposto tre uova sul tetto del Pirellone di Milano. I falchi pellegrini sono gli animali più veloci al mondo (superano i 320 km all’ora) e sono fra i predatori più coraggiosi: affrontano prede molto più grandi di loro, come le gru. A Londra danno la caccia a piccioni, storni, gabbiani, parrocchetti dal collare e uccelli migratori. Nella migliore tradizione inglese, per proteggere i falchi è nata una società apposita, la “London Peregrine Partnership”. I suoi volontari monitorano i nidi: la loro posizione viene tenuta nascosta il più possibile, per evitare che i pulcini siano rubati da bracconieri e venduti sul mercato illegale degli animali selvatici. Oltre all’uomo, l’unico vero pericolo per questi rapaci sono le volpi, diffusissime a Londra, che li predano se scendono a terra. C’è anche chi ha trasformato i falchi londinesi in un’attività a tempo pieno. David Morrison, ex operaio edile, ha scoperto questi magnifici rapaci quando lavorava alla ristrutturazione della Battersea Power Station. Da allora ha cominciato a vigilare sui nidi, e quando è andato in pensione si è dedicato completamente ai falchi. Nel 2013 ha compiuto la sua operazione più delicata: ha spostato un nido con pulcini da una ciminiera della Battersea, che doveva essere demolita e ricostruita, a un altro punto della vecchia centrale. Mentre nell’Inghilterra rurale i falchi vengono ancora uccisi, perché sottraggono prede ai cacciatori, a Londra non sono solo amati e protetti, ma anche ricercati. Il loro difensore Morrison racconta: “Vengo contattato da un sacco di gente che mi dice ‘siamo pieni di piccioni, possiamo avere dei falchi pellegrini?’ Tutti li vogliono!”. Ma qui, invece, entrano in gioco i falchi (o poiane) di Harris: nella foto sopra (Epa/Andy Rain), il rapace pronto a dare la caccia ai piccioni nella centralissima Trafalgar Square, a Londra, è stato “arruolato” dal Westminster Council, una specie di consiglio comunale, nella guerra contro i fastidiosi e infestanti pennuti. Inoltre, come inaspettato ma gradito effetto collaterale, funge anche da attrazione per i turisti, affascinati dall’arte falconiera e dalle evoluzioni dell’infallibile predatore intorno alla colonna dedicata all’ammiraglio Horatio Nelson.
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