MOSTRA PITTURA, PAVIA, FINO AL 18 GIUGNO 2017
Una mostra antologica in 50 opere tra dipinti, sculture, disegni ed incisioni, che ripercorre la vicenda umana e creativa di Antonio Ligabue, uno degli autori più geniali del secolo scorso: Pavia la ospita fino al 18 giugno alle Scuderie del Castello Visconteo. Il percorso espositivo si snoda tra i due principali poli entro i quali si sviluppa l’universo creativo di Ligabue: gli animali, selvaggi (nella foto sopra) e domestici, e gli autoritratti. Tra i primi si trovano alcuni capolavori come “Leopardo che assale un cigno o Tigre reale” realizzato nel 1941 oppure la “Lepre nel paesaggio”, opera presentata per la prima volta in una mostra. Per quanto riguarda gli autoritratti, impressionante il numero: più di 170 su 870 opere catalogate nella sua carriera, dove Ligabue si colloca in primo piano quasi ad occupare tutto lo spazio della scena. Per tutta la durata della mostra, saranno in programma una serie di attività didattiche, con incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti. Una mostra “family-friendly”, l’hanno definita l’amministratore delegato di ViDi (società che collabora con Pavia dal 2005), Fabio Sanvito, e la project manager Chiara Spinnato. Oltre ad un angolo per l’allattamento per le mamme, una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso dedicato ai più piccoli ed un kit didattico, all’interno delle Scuderie un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza tutta particolare. L’evento è organizzato da ViDi e curato da Sandro Parmiggiani, Sergio Negri e Simona Bartolena, in collaborazione con il Comune di Pavia e la “Fondazione Antonio Ligabue” di Gualtieri (Reggio Emilia), dove l’artista naif, nato a Zurigo, è morto nel 1965 all’età di 66 anni. La mostra è visitabile dal martedì al venerdì (10-13/14-18), sabato domenica e festivi dalle 10 alle 20.
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ESPOSIZIONE CANINA E FELINA, ROMA, SABATO 18 E DOMENICA 19 MARZO 2017
Nel fine settimana (sabato 18 e domenica 19 marzo, Fiera di Roma) arriva Quattrozampeinfiera, la “due giorni pet friendly” più famosa d’Italia, con i gatti e i cani più belli del mondo. Un’esposizione di oltre 20 razze che offrirà la possibilità di osservare da vicino il variopinto mondo dei gatti e dei cani, di scoprirne le curiosità e le stranezze e di assistere alla proclamazione dei Best of Best selezionati da una giuria esperta. Un modo per fare la giusta informazione e capire quale razza è più adatta al proprio stile di vita. A contendersi il titolo esemplari provenienti dai quattro angoli della terra, tra cui, per i cani sfilerà lo Bedlington Terrier, il Dogue de Bordeaux e l’Akita Americano; tra i gatti il Maine Coon, il Turco Van e il Bengal. Nella due giorni, inoltre, si terrà il Campionato italiano di Toelettatura Sportiva individuale e a squadre CSEN. Ma non solo gare e abilità: lo spettacolo “Les chats noires” della compagnia Cafelulé, suggestivo show di coreografie verticali. Un appuntamento dedicato ai gatti neri, in programma 4 volte al giorno, dedicato alla danza contemporanea. Insomma, questo sabato e questa domenica, sarà un meraviglioso weekend dedicato al padrone e al suo amico fidato per divertirsi insieme, giocare in acqua, correre all’aperto o fare shopping. Sono tante infatti le attività sportive organizzate a misura di quattrozampe: DiscDog, AquaDog, CaniCross e DogScooter by MyFootBike, AgilityDog. E diversi i prodotti da acquistare direttamente dalle aziende più rinomate di pet food: accessori, prodotti per la salute, integratori, servizi innovativi e di tendenza. L’ingresso alla fiera per tutte e quattro le tappe è a pagamento. Prevendita on line € 7, scaricando il Buono Sconto dal sito Internet www.quattrozampeinfiera.it € 8. Prezzo intero € 11. Ingresso gratuito per i bambini 0-10 anni, cani e gatti. Orari: sabato e domenica 10-19.
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TEATRO, MILANO, FINO A DOMENICA 19 MARZO 2017
“Qualche volta scappano” è il lavoro teatrale già in scena da martedì scorso che Pino Quartullo propone fino a domenica 19 marzo al Teatro San Babila di Milano. Con Quartullo – attore, regista, sceneggiatore e doppiatore, sono tanti i suoi ruoli professionali – ci sono anche Rosita Celentano e Attilio Fontana nel lavoro teatrale tratto dalla commedia “Toutoù” di Daniel Besse e Agnes Besse. La storia comincia in una sera come tante altre, in casa di Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano, nella foto sopra con i colleghi). Sposati da oltre vent’anni, professionalmente realizzati e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali: Alessandro ha portato fuori per il giretto serale Toutoù, ma – ahimè – rientra a casa senza il cane. Tragedia. Il cane e’ fuggito. Non si è perso come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. Quella del cane è una deliberata dichiarazione di ribellione, perchè un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perchè all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo (Attilio Fontana), figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata. Commedia molto divertente, ironica, pungente ed intelligente, frutto della penna di due autori francesi contemporanei, “Qualche volta scappano”, nell’adattamento italiano di Quartullo, rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici. Che smettono di essere considerati tali, ovvero esseri viventi che appartengono ad una specie propria, per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel desiderio di trovare in loro affetti, legami, corrispondenze amorose. Molti si riconosceranno in Marzia ed Alessandro, e molti in Paolo, amico tutto raziocinio e persino un po’ cinico nel ridicolizzare il dramma divampato a casa dei suoi amici per la fuga del cane, ma a sua volta ricco di sfaccettature, debolezze ed errori che poi alla fine sono quelle che un po’ tutti raccolgono. Perdonerà alla fine Toutoù i suoi padroni? Si sistemerà tutto quanto la sua deliberata fuga ha scatenato? “Dopo tanti episodi di persone che abbandonano i cani, noi portiamo in scena la storia di un cane che abbandona i suoi padroni. Ma può scappare il proprio partner, possono scappare cattivi pensieri, parole sbagliate, un amico, una situazione di mano, un tradimento. E un cane scappato può diventare il segnale di un amore in crisi, di qualcosa di cui non ci si è accorti. Questo succede ad Alessandro e Marzia, che stanno insieme da tanti anni”, spiega Quartullo. La commedia francese, con le scene di Francesco Ghisu, i costumi Giovanni Ciacci e l’adattamento e la regia dello stesso Quartullo, è originale e divertentissima, e finisce con l’offrire un’occasione di viaggio anche dentro noi stessi. “Adesso che se n’è andato, per parlare di noi senza parlarne, di cosa parleremo?”. Quesito difficile da sciogliere. Nel foyer si trova un banchetto dell’associazione Save the Dogs, di cui Rosita Celentano è testimonial, che per sostenersi distribuisce gadget, novità e esclusive locandine dello spettacolo autografate dagli attori. StD aiuta i cani randagi in Romania.
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MOSTRA D’ARTE “ANIMALIA”, ROMA, FINO AL 30 MARZO 2017
Mario Schifano, Damien Hirst, Franco Angeli e Jannis Kounellis, appena scomparso. Sono solo alcuni dei 34 artisti che la galleria Piomonti artecontemporanea di Roma ha raccolto per “Animalia”, mostra collettiva sull’animalità che prende forma dallo sguardo degli artisti e degli animali, accumunati da una visione del mondo originaria e spesso decentrata. “Why look at animals? si chiede John Berger in un testo degli anni ’80, che è stato da poco tradotto e pubblicato in Italia. Perchè guardiamo gli animali? È un interrogativo che risponde a tante esigenze, un ritorno alla natura, riconquistare il senso di comune appartenenza, ricucire il filo che con il tempo abbiamo spezzato, addomesticandoli, chiudendoli in riserve o, più vicino alle nostre città, in alienanti zoo. Gli uomini cercano gli occhi degli animali e spesso si perdono in abissi di non-comprensione”, è scritto nella presentazione di Animalia. Recentemente altri studiosi come Leonardo Caffo hanno riflettuto sull’animalità e provato a ripensare e riscrivere un alfabeto di concetti per noi acquisiti e che assumono un significato diverso se si abbandona la nostra “posizione eretta” e si prova a percorrere altri piani di realtà strisciando, volando o nuotando. In questo modo si può provare a riscoprire il mondo ricordandoci di essere una delle tante “forme di vita” che lo abitano. Da “Animalia” si trovano le Tartarughe in marmo della Fontana posta di fronte alla galleria e quelle vere fotografate sulla copertina del catalogo della mostra che si apre con un invito, un’opera di Gino De Dominicis del 1970: Ingresso riservato agli animali e raccoglie gli “animali” di 34 artisti contemporanei: Gino De Dominicis, Giovanni Albanese, Franco Angeli, Andrea Boldrini, Marco Brandizzi, Maurizio Cannavacciuolo, Giacinto Cerone, Enzo Cucchi, Pietro Fortuna, Giuseppe Gallo, Piero Gilardi, Fathi Hassan, Claud Hesse, Damien Hirst, Teresa Iaria, Jannis Kounellis, Felice Levini, H. H. Lim, Tommaso Lisanti, G&K Lusikova, Coralla Maiuri, Gian Marco Montesano, Francesca Monti, Pino Pascali, Dino Pedriali, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Pizzi Cannella, Maurizio Savini, Mario Schifano, Gabriele Simei, Donatella Spaziani, Alessandro Vasari (la sua opera “Lo squalo” nella foto sopra). Nel catalogo sarà presente il testo “L’arca di Pio” (animalario d’amore per l’arte) di Angelo Capasso e un testo di Nikla Cingolani “IDILL’IO: una galleria bestiale” sulla galleria Idill’io di Pio Monti a Recanati di fronte alla statua di Giacomo Leopardi che l’animalità l’ha nel nome.
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PITTURA ANIMALISTA DEL ‘600, GENOVA, FINO AL 4 GIUGNO 2017
Opere meravigliose tra dipinti, disegni, incisioni e miniature, fanno riscoprire la straordinaria abilità tecnica e creativa di Sinibaldo Scorza, considerato il Durer genovese, ispirato dalla natura e dai racconti fiabeschi, in una grande mostra allestita fino al 4 giugno a Palazzo della Meridiana, nel centro di Genova. La rassegna, che si intitola “Sinibaldo Scorza (1589 -1631). Favole e natura all’alba del Barocco” intende focalizzare la capacità dell’artista nato a Voltaggio, sulle alture dell’entroterra genovese, di trasporre sulla tela il racconto, partecipato e personale, di situazioni, atmosfere e ambienti. Accanto ai soggetti mitologici, come Circe e Orfeo (nella foto sopra “Orfeo incanta gli animali” di Paolo Airenti Fotografia, Genova), vi sono quelli in cui lo Scorza manifesta la propria passione per il mondo vegetale e animale, descritto con una qualità di dettagli che lo avvicina ad Albrecht Durer, Paul Brill o Jan Bruegel, ossia ai maestri fiamminghi che di certo l’artista aveva ammirato nelle collezioni genovesi del suo tempo e che quindi studiò e copiò. Altre informazioni qui.
MOSTRA FOTOGRAFICA, BARD (AO), FINO AL 4 GIUGNO 2017
Il Forte di Bard ospita fino al 4 giugno l’anteprima italiana della 52esima edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più prestigioso riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica indetto dal Natural History Museum di Londra. Le immagini sono esposte negli spazi delle Cannoniere. Una selezione di dieci scatti si può vedere qui sul sito del Sole 24 Ore. Il pubblico a Bard può ammirare un’emozionante gallery che ripercorre le 100 migliori fotografie naturalistiche scattate nel 2016, che testimoniano il lato più affascinante del mondo animale e vegetale. Tra di esse “Vite intrecciate” del fotografo americano Tim Laman (nella foto sotto) che ritrae, da circa 30 metri d’altezza, un orangotango del Borneo che si arrampica sul tronco di un albero “come una fuga simbolica dalla distruzione della foresta pluviale indonesiana”. In realtà, il giovane scimmione sale sul fico strangolatore del Gunung Palung National Park perchè ghiotto dei suoi frutti. Per avere uno scatto frontale del primate, il fotografo ha impiegato tre giorni a posizionare fotocamere GoPro, arrampicandosi lui stesso in cima all’albero con l’aiuto di un sistema di funi. Il premio per la categoria Giovani è andato al britannico Gideon Knight che ha immortalato la silhouette di un corvo e del sicomoro su cui riposa, “poetiche figure nere che si stagliano contro il profondo blu e la luna di un magico cielo notturno”. In mostra anche le foto vincitrici nelle sedici categorie del premio, selezionate da una giuria internazionale in base a criteri tecnici, artistici e interpretativi tra le quasi 50mila foto candidate e inviate da 96 Paesi di tutto il mondo. Tra gli autori degli scatti esposti anche molti italiani: Walter Bassi, Hugo Wassermann, Fortunato Gatto, Stefano Baglioni, Nicola Di Sario, Marco Colombo, Valter Binotto (vincitore categoria Piante e funghi) e Stefano Unterhiner. Altre informazioni qui.
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MOSTRA, ROMA, FINO AL 30 APRILE 2017
La civetta, enigmatico volatile notturno a cui si attribuiscono poteri magici, è la protagonista di una mostra ospitata dai Musei di Villa Torlonia, proprio nella Casina delle Civette, fino al 30 aprile. Tre civette sul comò. CivettArte, spiega nella splendida costruzione liberty, 67 opere realizzate per l’occasione, da altrettanti artisti provenienti, oltre che dall’Italia, da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Iraq, Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Spagna. Sono in mostra non solo dipinti e sculture, ma anche ventagli, aquiloni, gioielli, ricami, libri, video, abiti, cappelli, burattini, che intessono un dialogo continuo con gli elementi decorativi dell’edificio che ospita il Museo della vetrata Liberty e che deve il suo nome a quelle di Duilio Cambellotti dedicate alle civette. Attraverso le tecniche e i materiali più vari (vetrata, macramè, mosaico, video, cartapesta, affresco, bronzo, tessitura, legno, gesso, bronzo, olio su tela) gli artisti offrono la loro interpretazione del tema della civetta con uno sguardo ironico, incantato, surreale. Il titolo della mostra nasce sulla suggestione della filastrocca “Ambarabà ciccì coccò tre civette sul comò”, è curata da Stefania Severi e Maria Grazia Massafra. Dall’11 marzo, Giornata Europea della Civetta, Villa Torlonia ospita fino ad aprile, eventi, corsi, concerti e visite a Civettarte.
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MOSTRA DINOSAURI, NAPOLI, FINO AL 5 NOVEMBRE 2017
Passeggiare nella riserva Wwf degli Astroni adesso è come fare un salto nel passato. Un salto nella preistoria. Fino al 5 novembre, agli Astroni arrivano i dinosauri della mostra ‘Dinosauri in Carne e Ossa’. La mostra evento a tema preistorico sbarca così a Napoli in una veste molto suggestiva e unica. L’esposizione si sviluppa su un percorso di oltre sei chilometri, lungo circa un paio d’ore, circondati dalla natura incontaminata e dai suggestivi interni della Torre Borbonica. Camminando si incontrano ricostruzioni di dinosauri a grandezza naturale di una quarantina di animali estinti tra cui dinosauri iconici come il temibile T-rex e il gigantesco Diplodoco. Mascotte della mostra è ‘Ciro’, cucciolo di dinosauro campano. “Con questa edizione napoletana della mostra – ha spiegato – Simone Maganuco, paleontologo e tra i curatori della mostra – abbiamo scelto di focalizzarci sul tema dell’estinzione, proponendolo nell’itinerario di visita, nell’attività didattica e negli eventi”. L’obiettivo dell’allestimento scelto è “coinvolgere i visitatori con un intrattenimento di qualità, appassionandoli alla scienza, alla paleontologia e alla storia della vita in tutte le sue forme”. La mostra è realizzata da GeoModel con la collaborazione di WWF Oasi ed è promossa dall’associazione Paleontologica A.P.P.I. Oltre ad ammirare le riproduzioni di dinosauri, sarà possibile scoprire perché si sono estinti, comprendere la dinamica evolutiva adattamento/estinzione e la necessità di tenerne conto anche oggi nell’approccio dell’uomo verso la natura. “Una mostra di tale portata non può che avere obiettivi ambiziosi – ha concluso – Antonio Canu, presidente di WWF Oasi – tra cui il contatto dei bambini con l’Oasi WWF Cratere degli Astroni, un vero e proprio gioiello naturale a due passi dal centro città. Sarà l’occasione per molti di loro per scoprire una realtà nuova di cui Napoli può vantarsi”. La mostra è aperta il venerdì pomeriggio dalle 14 alle 18,30; il sabato, domenica e festivi dalle 9,30 alle 18.30.