L’amore per il proprio amico peloso spesso è più forte del vizio del fumo. Una constatazione che emerge dallo studio dell’Henry Ford Health System di Detroit: dai dati raccolti tra fumatori proprietari di animali domestici, il 28,4% intende smettere di fumare per tutelare la salute degli animali, l’8,7% chiederebbe al convivente di smettere e il 14,2% smetterebbe di fumare al chiuso. La ricerca è resa nota dall’Ordine dei Medici Veterinari di Milano e provincia, che vuole informare i proprietari di animali domestici sui danni del fumo passivo e incentivarli ad abbandonare la sigaretta e che per questo ha lanciato nelle strutture veterinarie nel febbraio 2016 la campagna “Il fumo uccide anche loro” e distribuito 120mila opuscoli in circa 500 strutture tra cliniche e ambulatori. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – spiega Carla Bernasconi, Presidente dell’OdV di Milano – non solo per l’attenzione manifestata dai possessori di animali d’affezione, ma anche per la richiesta dei materiali da parte degli ordini di altre province italiane. Ci piacerebbe dare seguito a quanto realizzato in questo primo anno attraverso il coinvolgimento diretto di Istituzioni locali e nazionali, per fornire al maggior numero possibile di fumatori in possesso di animali un’ulteriore motivazione ad abbandonare il vizio”.
SONO I GATTI I PIU’ VULNERABILI
Uno studio condotto dall’Università di Glasgow ha evidenziato come i gatti siano i pet in assoluto più vulnerabili per via, oltre che del “grooming”, dell’elevata sensibilità al fumo passivo (danni secondari del fumo) e della maggiore possibilità di sviluppare asma e bronchite. Secondo la stessa ricerca, i cani più a rischio sono quelli a muso lungo e quelli di piccola taglia, come yorkshire e barboncini, predisposti a malattie cardiache e respiratorie.
L’ORIGINE DELLA PATOLOGIA
Negli animali domestici le principali cause di patologie legate al fumo passivo sono l’inalazione e il contatto diretto con i residui ambientali del fumo. Principale inquinante dei luoghi chiusi, il fumo passivo ha un’elevata concentrazione di sostanze cancerogene. Queste ultime si depositano sul suolo, sui mobili, sui tessuti e sul pelo degli animali, esponendoli a gravi rischi. Secondo uno studio dell’Università di Glasgow, i pets sono più a rischio degli esseri umani per quanto riguarda le patologie da fumo passivo dato che passano più tempo in casa dei proprietari, che sono spesso fisicamente vicini al fumatore (accanto o in braccio) e che sono maggiormente a contatto con le superfici in cui si depositano i residui. Un altro pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico ed è frequente che,soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità potenzialmente letale.
I DANNI PER I PETS
Generalmente i cani sono più esposti ai tumori di naso e polmoni, mentre i gatti ai tumori orali per via del “grooming”, ovvero la costante cura del pelo che mette in contatto le mucose orali con i residui rimasti sul pelo. Sono riconducibili al fumo passivo anche altre patologie respiratorie, che vanno dall’irritazione o infiammazione delle prime vie aeree sino a forme di asma, bronchiti croniche e polmoniti.
LE SOSTANZE NOCIVE
Il fumo inalato attivamente o passivamente da una sigaretta contiene oltre 4mila molecole, alcune delle quali sicuramente dannose per l’organismo umano. Molti composti sono attivi biologicamente con modalità diverse, essendo questi cancerogeni (certi o sospetti), irritanti e interagenti con i nutrienti assunti. Le sostanze nocive del fumo possono ledere direttamente l’apparato respiratorio e agire contestualmente anche sull’intero organismo. Tali sostanze sono essenzialmente prodotte della combustione incompleta di tabacco e carta evengono volatilizzate per l’elevata temperatura che ne consegue.
COSA SI PUO’ FARE
Ai fumatori proprietari di animali domestici che intendono arginare il più possibile i rischi del fumo passivo, è suggerito di non fumare in presenza dell’animale, di svuotare sempre il posacenere, di lavarsi le mani prima di toccare l’animale dopo aver fumato e di fumare all’aperto evitando che il fumo entri in casa.