Sono state ottenute in laboratorio cellule artificiali che crescono in 3D imitando gli organi umani, promettendo di poter ridurre in futuro il numero degli animali utilizzati come cavie per la sperimentazione scientifica. Il risultato, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, è stato ottenuto in Italia, nel Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa, con un finanziamento della Lega Anti-Vivisezione (Lav). Le cellule artificiali hanno la peculiarità di essere particolarmente simili a quelle naturali in quanto obbediscono alla legge biologica che mette in relazione il metabolismo dell’intero organismo, ossia la quantità di ossigeno consumata, con la massa corporea. Questo rapporto, che vale per tutti gli esseri viventi, dal topo alla balena, è stato per la prima volta applicato alle cellule coltivate in laboratorio dal gruppo di ricerca coordinato da Arti Ahluwalia, direttrice del Centro Piaggio. Espresso da una formula matematica e chiamato legge allometrica di Kleiber, permette di calcolare come, via via che un organismo cresce, il suo metabolismo e la durata della sua vita si modificano a velocità prevedibile per l’effetto combinato della variazione della superficie corporea e della velocità sanguigna. “Cerchiamo di sviluppare colture tridimensionali in vitro di cellule di organi come il fegato o i polmoni”, ha detto Arti Ahluwalia. “L’obiettivo – ha aggiunto – è ingegnerizzare dei modelli con caratteristiche strutturali e biochimiche che li facciano funzionare come il corrispettivo organo umano”. (Ansa)
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