Eurispes: calano gli italiani che hanno un pet in casa, colpa della crisi – Assalco: a noi non risulta

AGGIORNAMENTO DEL 27 GENNAIO 2017 – ASSALCO CONTRADDICE I DATI EURISPES

Il mercato degli alimenti per cane e per gatto non rileva diminuzioni né sul numero di famiglie acquirenti, né sulla spesa media, evidenziando discrepanze rispetto ad Eurispes, che negli ultimi anni ha registrato “dati incongruenti” sulla presenza degli animali da compagnia in Italia. Lo afferma Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) dopo la pubblicazione del Rapporto Italia 2017 di Eurispes secondo cui il 33% degli italiani ha almeno un animale domestico in casa, ma a causa della crisi economica questa percentuale è calata del 10% rispetto al 2016, ed è diminuita anche la spesa per nutrire e curare gli animali. “Il settore, invece – prosegue Assalco – registra dati positivi, con un tasso di crescita annuo composto pari al 3,1% nel periodo 2012-2015 in Italia. Nel 2015, il solo mercato del pet food ha registrato un giro d’affari di 1.914 milioni di euro (+4,1% rispetto all’anno precedente), con 551.200 tonnellate di prodotti commercializzati. Le attese per il giro d’affari 2016 sono positive”. I dati di mercato, aggiunge l’associazione le cui aziende aderenti rappresentano oltre il 90% del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia, saranno diffusi in occasione  della pubblicazione del Rapporto Assalco-Zoomark, che verrà presentato durante la fiera Zoomark International 2017, a Bologna dall’11 al 14 maggio. I dati Euromonitor, osserva infine Assalco, “comprovano che la presenza dei ‘pet’ nelle case degli italiani sia rimasta costante negli ultimi anni (circa 60 milioni complessivamente, all’interno dei quali i cani sono circa 7 milioni e i gatti 7,5 milioni)”. Per poter contare su un dato univoco, Assalco auspica infine la creazione dell’Anagrafe nazionale degli animali da compagnia. (Ansa)

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Il 33% degli italiani ha almeno un animale domestico in casa, ma a causa della crisi economica questa percentuale è calata del 10% rispetto al 2016, ed è diminuita anche la spesa per nutrire e curare gli animali. Lo rivela il Rapporto Italia 2017 dell’Eurispes. Le nostre case ospitano soprattutto cani (62%) e gatti  (40,8%). Tra coloro che posseggono un animale, il 34,4% lo ha acquistato in un negozio, mentre il 22,1% lo ha preso in un canile (e simili), il 30,4% ha adottato un animale abbandonato e il 31,3% lo ha ricevuto in regalo. Quasi l’80% di chi ha un animale non spende più di 50 euro mensili per il proprio pet (+6,4% rispetto al 2016). A causa delle ristrettezze economiche, il 17,3% di chi ha un animale ha rinunciato alle cure mediche o agli interventi chirurgici costosi, mentre il 15,4% ha ridotto la spesa per i medicinali. Il 25% ha ridotto le visite veterinarie e il 39% ha acquistato cibo meno costoso. Oltre il 41% ha rinunciato a prendere altri animali in casa. “I dati Eurispes – dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – dimostrano l’urgenza di prevedere una fiscalità di favore per gli animali, con l’introduzione tra l’altro dell’Iva agevolata su pet food e cure mediche”. L’Enpa torna a sollecitare anche il via libera del Parlamento all’uso di farmaci generici per gli animali. Nei dati Eurispes, Lav legge segnali di un paese è sempre più solidale con gli animali in fatto di scelte alimentari e di rapporto con gli animali domestici. I vegani, infatti, salgono al 3% (erano l’1%) triplicando il dato dello scorso anno, arrivando a essere circa un milione e 800mila. E i numeri sulle adozioni in canile e di animali abbandonati sono la “conferma di una consolidata amicizia e di una relazione familiare che ha esteso i suoi confini ai quattro zampe”.