AGGIORNAMENTI DEL 7 NOVEMBRE 2016
Leggete tra i commenti al post e cercate in altri post sul terremoto: ci sono persone che cercano camper e roulotte e altri che le offrono in aiuto ai bisognosi. 24zampe cerca telefonicamente di mettere in contatto domanda e offerta ma sarebbe meglio per tutti se fossero le associazioni sul territorio – Enpa, Coldiretti e Protezione civile – a fare da tramite, in modo da utilizzare al meglio le risorse disponibili.
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AGGIORNAMENTI DEL 31 OTTOBRE 2016
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AGGIORNAMENTO DELLE 14.20 – A CHI OFFRIRE GLI AIUTI, RECAPITI E CONTATTI
Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nell’area dei nove comuni piu’ colpiti dal sisma (Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, Pievebovigliana) ci sono oltre novecento aziende agricole, attive soprattutto nell’allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio ed eccellenze come il Vitellone Bianco Igp o il pecorino dei Sibillini. Per chi fosse interessato a mettere a disposizione il proprio camper o la propria roulotte e’ possibile contattare Coldiretti Siena allo 0577/46006 o alla casella mail siena@coldiretti.it
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AGGIORNAMENTO DELLE 9.30
Terremoto: per il sindaco di Visso, comune marchigiano in provincia di Macerata colpito dal terremoto di ieri, il campanile della chiesa, simbolo della città, è ancora in piedi. E allo stesso modo i cittadini non si faranno abbattere. “La gran parte degli abitanti si è spostata sulla costa, con non poche difficoltà e disagi perché il numero delle persone da trasferire è aumentato velocemente: però sono stati portati via quasi tutti, qui sono rimasti gli allevatori che resistono per amore del loro lavoro, non possono e non vogliono lasciare i propri animali“. Queste le parole del sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, all’indomani della forte scossa di terremoto che ha colpito il centro Italia.
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AGGIORNAMENTI DEL 30 OTTOBRE 2016
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AGGIORNAMENTO DELLE 21.45 – A CASTELSANTANGELO SUL NERA SOLO ALLEVATORI CON ANIMALI, VVFF E AMMINISTRATORI PUBBLICI MA SENZA SEDE
“Sta andando tutto giù, macerie dovunque, le bare del cimitero che escono fuori e la montagna spaccata in due. Un bombardamento”: così Mauro Falcucci il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, descrive il suo paese dopo la scossa di magnitudo 6.5 delle 7.40 di questa mattina. Castelsantangelo Sul Nera è a 7 chilometri dall’epicentro. “Sono rimasti solo 15 allevatori che non possono lasciare gli animali, sono obbligati a stare li, stiamo aspettano i supporti logistici, le tensostrutture per le stalle e moduli abitativi per gli allevatori”, ha spiegato il sindaco. Insieme agli allevatori sono rimasti sul posto i vigili del fuoco, forze dell’ordine e qualche rappresentante dell’amministrazione comunale, come il vicesindaco, che però non hanno più il palazzo comunale.
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POST ORIGINALE
Un appello agli agricoltori associati di tutta Italia e a tutti gli altri per l’invio immediato di roulotte e camper per consentire agli allevatori terremotati di non abbandonare le aziende di continuare ad accudire ai propri animali. A lanciarlo è la Coldiretti Marche dopo la nuova scossa che ha colpito il Maceratese e le altre zone aggravando una situazione già drammatica. Ne avevamo già parlato qui nei giorni scorsi su 24zampe, rilanciando anche l’offerta del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina di ulteriori stanziamenti per le aziende dei comuni terremotati il 24 agosto scorso, esteso anche a quelli del 26 ottobre: in sostanza la decisione si tradurrà in un raddoppio del contributo concesso per ogni capo di bestiame posseduto al 31 luglio 2016, in modo che il calcolo non danneggi chi ha perso gli animali durante il sisma. Il terremoto ha poi causato il crollo di altre strutture e peggiorato ulteriormente la situazione di quelle già lesionate rendono molte abitazioni vicino alle stalle inagibili secondo il monitoraggio della Coldiretti. Da qui la necessità con l’arrivo del freddo di dare alle aziende danneggiate la possibilità di rimanere sul posto con roulotte e camper per continuare a curare i proprio animali, mucche e pecore soprattutto, in attesa dell’arrivo dei moduli abitativo e delle cosiddette guardianie per il ricovero del bestiame. Il sisma ha fatto venir giù stalle e fabbricati rurali e lesionato caseifici, strutture aziendali e agriturismi. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nell’area dei nove comuni più colpiti dal sisma (Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, Pievebovigliana) ci sono oltre novecento aziende agricole, attive soprattutto nell’allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio ed eccellenze come il Vitellone Bianco Igp o il pecorino dei Sibillini.