Sale il conto dei danni nelle campagne delle zone terremotate con altre due stalle crollate, con gli animali esposti ai rischi del ritorno del freddo e dei predatori. Lo dice la Coldiretti di Macerata, dopo l’ultimo monitoraggio nelle aziende agricole dei Comuni colpiti. Nell’area epicentro del sisma ci sono oltre 900 aziende agricole, attive soprattutto nell’allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio. Il terremoto ha fatto venir giù stalle e fabbricati rurali e lesionato caseifici, strutture aziendali e agriturismi, che peraltro devono far fronte a disdette e cancellazioni da parte degli ospiti. Oltre all’emergenza abitativa, con gli agricoltori e gli allevatori che non possono lasciare le loro aziende nonostante le case crollate per l’impossibilità di abbandonare gli animali, si aggrava il problema dei ricoveri per il bestiame, tanto più in vista dell’arrivo delle temperature più rigide, oltre all’annoso problema dei lupi. Ma c’è anche la necessità di evitare che il latte vada buttato, visto che i laboratori di trasformazione sono lesionati. Le nuove scosse alimentano paure per la popolazione ma hanno impatto anche sugli animali, costretti a vivere all’aperto, con le mucche che hanno ridotto di almeno il 30% la produzione di latte. “Man mano che passano le ore ci rendiamo conto che l’emergenza nelle campagne è ancora più grave di quella emersa in un primo momento” spiegano Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, e il direttore Giordano Nasini. Intanto è partita la corsa alla solidarietà: alcuni allevatori maceratesi che hanno messo a disposizione 40 chili di salumi per i pasti delle popolazioni terremotate, e iniziative promosse dalle Coldiretti di Ascoli Fermo e di Ancona. (Ansa)
AGGIORNAMENTO DEL 30 OTTOBRE 2016
Nuova scossa stamattina avvertita a Norcia, Tolentino e Preci nelle Marche e in Umbria. Crolli diffusi ma nessun morto e pochi feriti. Molte unità di soccorso di Protezione civile e anche Enpa in partenza per le zone colpite o ancora operative in loco, dove già si trovavano. L’Unità di Intervento Nazionale di Enpa è già partita alla volta delle zone terremotate con un’ambulanza veterinaria e un’automedica. “Viabilità permettendo, i volontari – spiega una nota – sono attesi nel pomeriggio a Norcia dove faranno un primo monitoraggio della situazione relativa agli animali. In queste ore l’Ente Nazionale Protezione Animali è operativo anche nelle Marche e nel Teramano, e nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto dove l’associazione continua a garantire una presenza ininterrotta”. “Al momento – osserva la nota della Protezione animali – le principali criticità riguardano soprattutto gli animali delle persone in via di evacuazione dalle zone rosse. Infatti, secondo quanto noto ad Enpa, si sono verificate resistenze da parte delle strutture di accoglienza, le quali in diversi casi avrebbero rifiutato di accettare gli animali“. Per questo, “in attesa di avere un quadro della situazione più chiaro e definito”, Enpa si appella “al senso di responsabilità e alla solidarietà di tutti affinché nessuno – umano e non umano – si trovi escluso dalla macchina dei soccorsi: è un indiscutibile dovere morale che permetterà di evitare un’emergenza nell’emergenza. Quella di animali abbandonati a sé stessi e quella di persone che, come già accaduto in passato, pur di non separarsi dai loro amici sono pronte a rifiutare gli aiuti”.
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AGGIORNAMENTO DEL 29 OTTOBRE 2016 – URGENTI MODULI ABITATIVI VICINO AL BESTIAME
Con l’arrivo del freddo e’ urgente l’invio di moduli abitativi nelle campagne per gli allevatori che hanno avuto case e stalle crollate ma non possono spostarsi per non lasciare soli gli animali. L’appello viene dalla Coldiretti con la situazione dei danni da terremoto che si aggrava sempre piu’ per un settore, quello agricolo, che e’ il piu’ presente nelle zone devastate dalle scosse, con oltre novecento aziende nei soli comuni maggiormente colpiti del maceratese. I moduli abitativi sono indispensabili per consentire agli allevatori di continuare a presidiare le proprie stalle e curare gli animali, mucche e pecore, dalle operazioni di mungitura alla semplice alimentazione. “Per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento in un territorio prevalentemente agricolo e’ indispensabile che le aziende possano continuare a operare – spiega Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, , ma occorre anche affrontare quanto prima il problema dei ricoveri per il bestiame, tanto piu’ in vista dell’arrivo delle temperature piu’ rigide, senza dimenticare il pericolo dei lupi”. Intanto continuano le iniziative di solidarieta’. Coldiretti Macerata, Consorzio Agrario dell’Adriatico e Pasta Ghigi hanno inviato un primo contingente di seicento chili di pasta per far fronte alle necessita’ delle popolazioni terremotate. (Agi)
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AGGIORNAMENTI DEL 28 OTTOBRE 2016
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MINISTRO MARTINA: RADDOPPIO DEGLI AIUTI PER ALLEVATORI
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha stanziato 31 milioni di euro a favore del settore zootecnico, attraverso l’utilizzo di 21 milioni di euro provenienti dall’ultimo intervento europeo per contrastare la crisi del latte e ulteriori 10 milioni di risorse nazionali. Per le aziende dei comuni terremotati il 24 agosto scorso ma esteso anche a quelli del 26 ottobre, che allevano circa 22mila bovini, in sostanza la decisione si tradurrà in un raddoppio del contributo concesso per ogni capo di bestiame posseduto al 31 luglio 2016, in modo che il calcolo non danneggi chi ha perso gli animali durante il sisma. Questo aiuto, si sottolinea al ministero delle Politiche agricole, è aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal decreto terremoto che ha stanziato 221 milioni di euro per un piano di rilancio delle attività agricole e agroalimentari, oltre alla previsione del rimborso fino al 100% dei danni subiti anche dagli agricoltori. (Ansa)
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NOVECENTO AZIENDE E ALLEVAMENTI A RISCHIO
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POST ORIGINALE
Terremoto tra Marche e Umbria, nessuna vittima umana e neppure tra la popolazione animale, secondo Coldiretti Macerata: le mucche a quell’ora erano ancora al pascolo. “Nel maceratese molte aziende agricole e zootecniche sono state colpite e i danni sono ingentissimi. Da un sopralluogo che ho appena effettuato posso dire che molti annessi agricoli sono crollati, moltissimi imprenditori agricoli si ritrovano con la casa, la stalla o il laboratorio per la trasformazione dei prodotti per ora inagibili”, dice Francesco Fucili, presidente Coldiretti Macerata. “Per fortuna – sottolinea Fucili- non ci sono state vittime sia di persone sia di animali: le mucche si sono salvate perchè ancora al pascolo, soprattutto quelle della razza Igp Vitellone Bianco marchigiano (nella foto). Ma a giorni, a novembre, gli animali dovranno tornare al riparo e saranno problemi”. Fucili ha constatato di persona che “anche le stalle più recenti, quelle costruite con criteri antisismici, hanno comunque subito danni”. “Non sono crollate – dice ancora- ma le stalle si sono ‘mosse’ sul terreno e le lastre di cemento armato che compongono il pavimento non sono più incardinate bene, e gli spazi tra l’una e l’altra si sono molto allargati”. Il territorio tra Marche e Umbria colpito dal terremoto di ieri sera, ricorda Fucili, “vanta molte eccellenze agroalimentari, dal pecorino dei Sibillini (presidio Slow Food) alle lenticchie di Castelluccio, dalla patata rossa di Colfiorito al salame di Fabriano”. Coldiretti scenderà in campo a sostegno degli agricoltori e trasformatori colpiti. “Abbiamo già in essere una raccolta fondi nazionale per le vittime del terremoto, poi continueremo con iniziative solidali come ‘Caciotta Amica’ e soprattutto non mancherà il nostro sostegno logistico alle aziende che non possono più lavorare”, conclude.